Il mondo della moda e non solo piange la scomparsa di Giorgio Armani, uno dei più grandi stilisti e imprenditori italiani, morto oggi a 91 anni nella sua casa di Milano. Con la sua visione rivoluzionaria e un’estetica minimalista e sofisticata, ha lasciato un segno indelebile, trasformando il concetto di eleganza e rendendo il made in Italy un simbolo globale.
Nato a Piacenza nel 1934, la sua carriera ha preso il via negli anni ’50 a “La Rinascente” di Milano, per poi decollare con la collaborazione con Nino Cerruti. La svolta decisiva arriva nel 1975, quando, insieme al socio e compagno di vita Sergio Galeotti, fonda la Giorgio Armani S.p.A.
Il suo genio si esprime nella giacca destrutturata, un capo che ha liberato il corpo maschile da rigidità superflue, e che è diventato il manifesto di un’eleganza fluida e moderna. Un successo consacrato anche a Hollywood, in particolare con il guardaroba di Richard Gere in “American Gigolo“, che lo ha reso celebre in tutto il mondo e un’icona del red carpet.
Nel corso della sua lunga e prolifica carriera, Armani ha saputo creare un impero che spazia dalla moda alla profumeria, dall’arredamento all’occhialeria, con marchi iconici come Emporio Armani e Armani Jeans. La sua capacità di innovare si è unita a un profondo rispetto per l’ambiente e gli animali, un impegno che gli è valso il riconoscimento “La Moda Veste la Pace” nel 2020.
Nonostante il successo, ha sempre mantenuto uno stile riservato e una dedizione totale al suo lavoro. Negli ultimi anni aveva espresso il suo più grande timore: lasciare un’eredità intatta e un’azienda solida a chi sarebbe venuto dopo di lui.
Con la sua scomparsa, l’Italia perde non solo un grande stilista, ma un vero e proprio ambasciatore del suo stile e del suo genio creativo, che ha contribuito a fare di Milano una delle capitali mondiali della moda. Re Giorgio ha chiuso il sipario, ma la sua visione continuerà a ispirare generazioni a venire.
