Dalle tradizioni millenarie della Sardegna al grande schermo della Mostra del cinema di Venezia. Cuncordu e Tenore de Orosei sono protagonisti della colonna sonora di un documentario del regista Werner Herzog, grazie alla collaborazione con il violoncellista olandese Ernst Reijseger. La loro partecipazione è il frutto di un’affinità artistica nata quasi per caso, dopo una serata musicale “preceduta da un consumo piuttosto sostanziale di buoni vini”, come ha raccontato lo stesso Reijseger, versatile musicista che nel corso della sua carriera ha viaggiato molto per lavorare con artisti in Indonesia, Sardegna e sull’Île de Réunion.
Reijseger, che ama muoversi ai confini tra generi diversi, ha curato le musiche anche di un altro film che Herzog ha portato a Venezia: Harà Watan (Lost Land) del regista Akio Fujimoto.
Nel frattempo, è proprio Herzog a presentare in anteprima, fuori concorso, il suo nuovo film Ghost Elephants, che ha debuttato giovedì 28 agosto. L’opera segue per dieci anni il biologo Steve Boyes, alla ricerca di un misterioso e sfuggente branco di elefanti fantasma in Angola. Il film si interroga sul fatto che non sarebbe meglio lasciare questi giganti nei sogni, piuttosto che trovarli nella realtà, ponendo una profonda domanda esistenziale.
