Una vita divisa tra la passione per la musica e l’impegno come ingegnere navale di fama internazionale
Nuoro, terra di personaggi che si sono imposti in campo professionale ingegneristico e musicale in campo nazionale, in tempi recenti si è scoperta espressione di entrambe le professioni in Giovanni Lorenzo Belloi (noto Banneddu). Singolare figura di apprezzato tenore lirico e affermato ingegnere navale a livello nazionale e internazionale, il nome dell’ingegnere navale Giovanni Lorenzo Belloi è spesso alla ribalta nazionale per la sua intensa attività creativa in campo nautico come apprezzato progettista di imbarcazioni nel campo della Marina Militare, imbarcazioni pubbliche e da diporto. Dietro tutta questa intensa attività creativa (di cui Cronache Nuoresi si promette di trattare ampiamente in seguito) il poliedrico Banneddu Belloi – come preferisce farsi chiamare da amici e conoscenti – nutre un’intesa passione per il canto lirico e la musica classica, una passione sempre viva nel tempo, ancora coltivata tuttora, nonostante i pressanti e onerosi impegni di ingegnere navale che esercita a Jesi.

LE ORIGINI – Nato a Nuoro nel 1972, il giovane Banneddu fin da piccolo dimostra un innato talento musicale; a soli sei anni, da autodidatta inizia a suonare un organo elettrico regalatogli dal padre Salvatore, noto Battore, conosciuto e apprezzato artista appassionato di musica classica, che nel passato aveva cantato come tenore primo nel coro di don Sergio Piras alla chiesa del Rosario e, insieme a Bobore Nuvoli, (poi direttore e fondatore del coro “Sos Canarjos”) e di Armado Pira con cui fondò la prima scuola di canto a tenore. In ambiente familiare il giovanissimo Banneddu cresce ascoltando il padre suonare l’organetto, l’armonica a bocca, sa trunfa e cantare sia a tenore che a boche isparta. Da ragazzo ricorda che attendeva con ansia l’arrivo del Natale che trascorreva a Illorai (paese natale della madre Salvatora) dove ascoltava attento il suono dell’organo nella chiesa parrocchiale suonato dal parroco, che finite le funzioni concedeva al ragazzo di cimentarsi con lo strumento per qualche minuto. Alle scuole medie l’insegnante di musica, intuendo le capacità musicali del ragazzo lo avvicinò alla melodica, permettendogli di sviluppare il senso dell’armonia e della mano destra. Dopo la terza media, spinto dalla grande passione musicale avrebbe voluto iscriversi al Conservatorio Canepa di Sassari in organo e all’Istituto d’Arte di Nuoro, come suo padre, ma un’altra passione che lo divorava, quella per la matematica e scienze, lo portò scegliere il Liceo scientifico. Anche durante la frequentazione delle scuole superiori mantenne sempre attiva l’attività musicale: suonava l’harmonium nella chiesa del Rosario, alternandosi con gli amici Alessandro Catte e Michelangelo Dessì, sotto la guida del parroco don Salvatore Floris. Risalgono ad allora la partecipazione a seminari e corsi di Musica Sacra insieme all’amico Piero Pretti (che poi sarebbe diventato il grande tenore internazionale) che portarono così ad ampliare le conoscenze musicali nel giovane artista. Parallelamente, grazie all’acquisto di un pianoforte da parte del padre, Banneddu potè iscriversi alla Scuola Civica musicale Antonietta Chironi, ma dovette sospendere per incompatibilità con gli altri studi intrapresi.

Il tenore Belloi in concerto col coro del Teatro Ventidio
La perdita della madre nel 1990, l’avvio agli studi in Ingegneria Navale a Genova e nuovi impegni non gli impedirono tuttavia di continuare a servire per quindici anni nel capoluogo ligure come organista e direttore del Coro del santuario genovese di Nostra Signora del Monte. Con l’occasione, grazie all’aiuto dei frati francescani e amici musicisti si preparò per l’audizione presso il Conservatorio Nicolò Paganini di Genova dove studiò canto, avendo per compagno di studi il celebre tenore Francesco Meli, e interpretò ruoli principali in produzioni legate al Conservatorio e alla città di Genova, fra cui Il geloso in cimento di Pasquale Anfossi e la Messa per l’incoronazione del Doge Michelangelo Cambiaso (di cui fu effettuata registrazione su CD) effettuata nella cattedrale genovese di San Lorenzo. Apprezzato per le sue eccellenti doti canore, il giovane Banneddu viene spesso invitato per cantare in celebrazioni pubbliche e private, come matrimoni e eventi speciali, ma sempre senza dimenticare le origini sarde, eseguendo spesso i canti tradizionali della sua terra, come Deus ti salvet Maria e l’immancabile A Diosa (Non potho reposare).
UN’ESIBIZIONE DI GIOVANNI BELLOI:
L’INGEGNERE – TENORE – Gli impellenti e gravosi impegni professionali a livello nazionale, non riescono tuttavia a fare dimenticare all’impegnato ingegnere navale nuorese la vecchia passione ormai entrata nel sangue: il canto lirico e la musica classica. A Jesi, dove Banneddu Belloi risiede e esercita la sua attività lavorativa, nonostante gli impegni riesce a costo di sacrifici a ritagliarsi anche uno spazio dedicato al canto lirico, in collaborazione con il famoso pianista maestro Sergio Morganti (fu uno dei pianisti preferiti di Luciano Pavarotti – nda ) e continuando a perfezionarsi con il tenore Sergio Merighi che lo segue da anni, ricordando ancora che quando la prima volta che lo sentì cantare definì Banneddu “il nuovo Caruso”. Apprezzamenti arrivarono in seguito anche dal grande Luciano Pavarotti e dal noto mezzosoprano Bruna Baglioni. Intanto, l’attività musicale del tenore nuorese continua nel Coro Bellini di Ancona e nel Coro del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, dove presta il suo impegno artistico in opere, concerti e festival, fra cui il “Macerata Opera Festival”, il teatro di Ancona, Ascoli e Pesaro, dove spesso ricopre ruoli da solista. Il canto lirico, non ha messo da parte nel tempo la vecchia passione organistica, impegnando il poliedrico artista-ingegnere nuorese a ricoprire attualmente l’incarico di organista presso il Santuario di Nostra Signora delle Grazie di Jesi, dove accompagna celebrazioni solenni, e dove anche si esprime in sue composizioni estemporanee.
