Nuoro. Il Vescovo Mura: “L’umiltà è la vera lotta per il bene comune” nella messa per il Redentore

Francesco Pirisi

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Nuoro. Il Vescovo Mura: “L’umiltà è la vera lotta per il bene comune” nella messa per il Redentore

Francesco Pirisi
venerdì 29 Agosto 2025 - 15:31
Nuoro.  Il Vescovo Mura: “L’umiltà è la vera lotta per il bene comune” nella messa per il Redentore

Messa solenne Redentore (foto F. Nieddu)

Si è rinnovata questa mattina sul monte Ortobene la festa religiosa in onore del Redentore. Ricorrenza giunta alla sua 125esima edizione, in ricordo della posa della statua bronzea, il 29 agosto 1901


L’appuntamento è stato segnato da una nutrita partecipazione di fedeli, che hanno preso parte alla messa officiata dal vescovo, Antonello Mura, sul parco della montagna.

Messa solenne Redentore (foto F. Nieddu)

LA MESSA SOLENNE – Come da tradizione un gruppo di pellegrini ha raggiunto l’Ortobene a piedi, dopo la partenza alle 6 della mattina dal sagrato della cattedrale Santa Maria della Neve. Presenti alla celebrazione le autorità civili e militari, queste ultime con i dirigenti provinciali delle forze dell’ordine. Tra gli amministratori pubblici ospite al Redentore il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, che a seguito la messa a fianco del collega nuorese, Emiliano Fenu. Per il comune anche l’assessora del Turismo, Natascia Demurtas. Mentre a rappresentare la Regione sono giunte sull’Ortobene la governatrice Alessandra Todde (che indossava il costume nuorese) e l’assessora degli Affari generali, Maria Elena Motzo. Tra le autorità il deputato di Forza Italia, Pietro Pittalis.

Messa solenne Redentore (foto F. Nieddu)

IL MOMENTO SOLENNE – La messa è stata accompagnata dai canti dei cori nuoresi “Sos canarios” e Coro Ortobene. Nell’omelia monsignor Mura ha richiamato l’importanza di affidarsi al Redentore, ma allo stesso tempo di «non smettere di lottare sulla terra, con umiltà, e senza superbia. Di mutare in positivo l’atteggiamento – ha proseguito – dove oggi tante volte prevale la soddisfazione per le sconfitte altrui, e non la gioia per le conquiste e vittorie». Da parte del vescovo in chiusura un pensiero ai detenuti di “Badu ‘e Carros” e agli ammalati.

Messa solenne Redentore (foto F. Nieddu)

IL REDENTORE – La storia del Redentore a Nuoro prende l’avvio all’inizio del ‘900. Quando il papa Leone XIII sceglie il monte barbaricino per collocare uno dei venti monumenti, previsti in ogni regione, con cui celebrare il nuovo giubileo e segnare allo stesso tempo la meta dei 19 secoli dall’inizio dell’era cristiana. A realizzare la statua lo scultore calabrese Vincenzo Jerace, nel suo laboratorio di Napoli. Una volta fuso il monumento sarà trasportata in Sardegna con la nave Tirso, attraverso la linea Napoli-Cagliari. Diviso in tre blocchi. Il successivo trasferimento a Nuoro sui vagoni delle Ferrovie reali. L’ultimo tragitto dalla città al monte sarà sui carri a buoi. A sistemare la statua sul crinale “Cuccuru Nigheddu” le maestranza di operai, arruolati dal comitato per il Redentore, presieduto dal vescovo Salvatorangelo Demartis.

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