Dermatite nodulare: la Sardegna sotto restrizioni UE fino al 2026: “Una Condanna a Morte” per gli allevatori”

Salvatore

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Dermatite nodulare: la Sardegna sotto restrizioni UE fino al 2026: “Una Condanna a Morte” per gli allevatori”

venerdì 29 Agosto 2025 - 09:39
Dermatite nodulare: la Sardegna sotto restrizioni UE fino al 2026: “Una Condanna a Morte” per gli allevatori”

Dermatite Nodulare Boviina

La Commissione Europea ha prorogato le restrizioni per la dermatite nodulare contagiosa (LSD) in Sardegna, una decisione che il presidente del Centro Studi Agricoli, Tore Piana, definisce “una vera e propria condanna a morte” per il settore bovino isolano. Le nuove disposizioni, contenute nelle Decisioni di esecuzione (UE) 2025/1764 e (UE) 2025/1762, prolungano il divieto di movimentazione dei bovini sardi verso l’esterno fino al 18 gennaio 2026.

Nel dettaglio le scadenze  imposte sono le seguenti: 

Zone di protezione e sorveglianza: Le aree attorno ai focolai tra Nuoro e Sassari rimarranno sotto restrizione fino alla fine di novembre 2025 per la zona più vicina, e fino al 17 dicembre 2025 per la fascia allargata.

Restrizioni regionali: L’intero territorio sardo (escluse le zone di protezione e sorveglianza) sarà soggetto a limitazioni fino al 18 dicembre 2025.

Divieto di movimentazione: Il blocco per l’esportazione di bovini dalla Sardegna verso il resto del mondo è stato prorogato fino al 18 gennaio 2026.

Vaccinazioni: L’isola rimane in zona di vaccinazione II fino al 21 ottobre 2025. Dal giorno successivo, il 22 ottobre, passerà interamente in zona di vaccinazione fino alla fine del periodo di recupero previsto dal Regolamento (UE) 2023/361.

Mentre altre regioni come la Valle d’Aosta hanno un percorso chiaro e definito per l’uscita dall’emergenza, la Sardegna è costretta a navigare nell’incertezza, con restrizioni severe e proroghe che impediscono agli allevatori di programmare il proprio lavoro. La frustrazione di Piana non è rivolta tanto a Bruxelles, quanto alla mancanza di una strategia regionale e nazionale che sappia tutelare gli interessi degli allevatori sardi.

Secondo il presidente del Centro Studi Agricoli, il fallimento è politico e si manifesta su più fronti: l’assenza di un piano di indennizzi certi e immediati per le aziende colpite e la presunta incapacità della Regione Sardegna di difendere i propri allevatori in sede comunitaria. In particolare, Piana punta il dito contro la presidente della Regione, Alessandra Todde, e gli assessori Satta (Agricoltura) e Bartolazzi (Sanità), accusandoli di una “grave complicità” nel lasciare la Sardegna in una posizione di svantaggio.

Di fronte a questa situazione, il Centro Studi Agricoli avanza tre richieste urgenti per salvare il settore: indennizzi immediati per gli allevatori, per evitare il fallimento delle aziende. L’apertura di un ammasso di carne pubblico in Sardegna. L’avvio di un negoziato politico serio con Bruxelles per ridurre la durata delle restrizioni.

Piana conclude il suo accorato appello ribadendo che la dermatite nodulare non è solo un problema sanitario, ma una questione di sopravvivenza economica e sociale. L’associazione si impegna a difendere con ogni mezzo un settore che rischia di scomparire se le istituzioni non interverranno subito.

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