Dopo la conferma del primo focolaio di dermatite nodulare contagiosa nella provincia di Oristano, in un allevamento a Cuglieri, la ASL 5 lancia un appello urgente agli allevatori: vaccinare i capi bovini. La malattia, nota come Lumpy Skin Disease, continua a diffondersi in Sardegna, con 51 focolai attivi sull’isola, secondo i dati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo.
La provincia di Nuoro è la più colpita, mentre i capi malati sono complessivamente 339, con 103 morti e 662 abbattuti finora. Per il direttore del servizio di Sanità Animale della ASL 5, Enrico Vacca, la vaccinazione è l’unica vera arma per contrastare il virus. “Il vaccino è l’unica arma per evitare che il virus della dermatite nodulare contagiosa arrivi nei vostri allevamenti”, ha ribadito Vacca. A Oristano la campagna vaccinale è già a buon punto: è stata vaccinata circa la metà dei bovini presenti nel territorio, per un totale di 33.000 capi in 450 allevamenti. Nonostante ciò, il direttore esorta a non abbassare la guardia. “Non bisogna avere paura del vaccino“, ha spiegato, sottolineando come la profilassi, insieme al controllo dei movimenti e all’uso di antiparassitari, sia cruciale. Vacca ha poi rassicurato gli allevatori sugli effetti collaterali, definendoli “pienamente nella norma”. L’obiettivo è raggiungere la massima copertura immunitaria il prima possibile, idealmente entro la fine di agosto, per impedire che il virus si diffonda ulteriormente.
