Polemica sul taser, due morti in 48 ore: 4 carabinieri indagati per omicidio colposo

Salvatore

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Polemica sul taser, due morti in 48 ore: 4 carabinieri indagati per omicidio colposo

martedì 19 Agosto 2025 - 08:11
Polemica sul taser, due morti in 48 ore: 4 carabinieri indagati per omicidio colposo

L’uso della pistola elettrica, o taser, è tornato al centro del dibattito nazionale dopo la morte di due persone a Olbia e Genova, avvenute a poca distanza l’una dall’altra. In entrambi i casi, a intervenire sono stati i Carabinieri. I militari che hanno utilizzato lo strumento sono ora indagati dalle rispettive Procure per omicidio colposo, un atto dovuto per permettere la partecipazione agli accertamenti tecnici con i propri consulenti.
I FATTI DI OLBIA E GENOVA – Il primo decesso si è verificato sabato a Olbia. Gianpaolo Demartis, un 57enne con problemi cardiaci, è morto per arresto cardiaco dopo essere stato bloccato con il taser. Il Procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, ha fissato l’autopsia per giovedì 21 agosto per accertare le cause esatte della morte. L’avvocata dei due carabinieri indagati, Maria Paola Marro, ha dichiarato che i suoi assistiti “hanno operato nel totale rispetto delle procedure e hanno svolto il loro lavoro in maniera proporzionata a tutela dell’incolumità della loro persona e dei cittadini”. Secondo il Sindacato indipendente dei carabinieri, Demartis sarebbe stato avvertito per tre volte prima che si procedesse con l’utilizzo del taser.
Il secondo episodio è avvenuto domenica a Manesseno, frazione di Sant’Olcese sulle alture genovesi. Elton Bani, un cittadino albanese di 47 anni, in stato di agitazione, ha minacciato e aggredito vicini e sanitari. All’arrivo dei Carabinieri, ha aggredito anche loro. L’uomo è stato colpito con il taser ed è poi deceduto per arresto cardiaco.
LE REAZIONI – La vicenda ha scatenato un’accesa polemica politica. Il Ministro e leader della Lega, Matteo Salvini, ha difeso l’operato dei Carabinieri, sostenendo che “hanno difeso sé stessi e dei cittadini aggrediti, facendo solo il proprio dovere”. Anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, dello stesso partito, ha definito il taser uno strumento “efficace e fondamentale” per la sicurezza degli operatori.
Di parere opposto la Garante dei detenuti in Sardegna, che ha definito il taser uno “strumento di tortura legalizzata”. In una lettera a tutti i militari dell’Arma, il Comandante generale dei Carabinieri, Salvatore Luongo, ha espresso “sostegno incondizionato ai colleghi coinvolti” nei due episodi.

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