Muore dopo essere stato fermato con il taser: la Procura apre un’inchiesta

Salvatore

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Muore dopo essere stato fermato con il taser: la Procura apre un’inchiesta

lunedì 18 Agosto 2025 - 10:08
Muore dopo essere stato fermato con il taser: la Procura apre un’inchiesta

La vittima Giampaolo Demartis e un taser

OLBIA – La Procura di Tempio Pausania ha aperto un’indagine sulla morte di Giampaolo Demartis  il 57enne colpito col taser dei Carabinieri in seguito ad un’aggressione a passanti ed agli stessi militari ad Olbia.  L’uomo cardiopatico è morto in ambulanza mentre veniva trasportato in ospedale.

I FATTI – La notte finale del Red Valley Festival ad Olbia. Sabato di movida con tanta gente in strada. Una pattuglia di Carabinieri interviene in seguito alle chiamate di alcuni cittadini che segnalavano aggressioni da parte di un uomo per le strade del rione di Santa Mariedda.  Secondo le prime ricostruzioni l’uomo – che sarebbe apparso in forte stato di alterazione da consumo di alcolici o sostanze stupefacenti – si è introdotto furtivamente in due case in via San Michele e poi ha cominciato ad importunare i passanti. A quel punto ci sono state le chiamate al numero di emergenza. Nelle fasi concitate dell’intervento dei militari ha colpito anche un carabiniere procurandogli diverse ferite al volto. Il personale in divisa ha quindi deciso di fare ricorso alla pistola ad impulsi elettrici per bloccare l’aggressione.

CHI È LA VITTIMA –  Gianpaolo Demartis, 57 anni, nato a Sassari ma residente ad Olbia. L’uomo aveva precedenti penali: stava finendo di scontare una condanna per spaccio. Era stato arrestato nel 2020 a Sassari ed era in affidamento in prova. La sua famiglia ha riferito che era cardiopatico.

L’INCHIESTA – La procura di Tempio Pausania – il pm incaricato è Alessandro Bosco – ha aperto un fascicolo e disporrà l’autopsia per accertare le cause del decesso. Non è la prima volta che il ricorso al taser si conclude con la morte della persona colpita. L’ultimo caso nello scorso giugno a Pescara: vittima un trentenne che era stato fermato in strada dalla Polizia per una rissa. In seguito gli accertamenti dimostrarono che l’uomo era morto a causa di un trauma toracico e non per effetto dell’arma. Altri due casi si sono verificati nel 2024 e nel 2023. L’arma – introdotta come dotazione per le forze dell’ordine nel 2022 dopo una lunga sperimentazione – va usata rispettando precisi protocolli ed al termine di un apposito periodo di addestramento cui agenti e militari si sottopongono. Il Sic, sindacato indipendente dei Carabinieri, esprime solidarietà ai colleghi, ritenendo che abbiano “agito con professionalità, attenendosi alle procedure operative previste in occasione di intervento nei confronti di soggetti che versano in grave stato di alterazione psicofisica e che pongono in essere comportamenti altamente pericolosi per la collettività” .

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