Nuovo allarme sicurezza nel carcere di Badu ‘e Carros a Nuoro, dove un agente di Polizia Penitenziaria è stato brutalmente aggredito da tre detenuti dell’Alta Sicurezza. L’episodio, che ha richiesto il trasferimento in ospedale dell’agente a causa delle contusioni riportate, ha riacceso i riflettori su una situazione che il segretario generale provinciale di NSC Nuoro e segretario regionale di NSC Sardegna,

Antonio Piccirillo, Nuovo Sindacato Carabinieri Nuoro
definisce “inaccettabile” e che testimonia una “spirale di violenza” che continua a colpire il personale penitenziario in Sardegna.
L’aggressione è avvenuta mentre l’agente stava svolgendo il suo dovere, facendo rispettare le regole dell’istituto. Solo il tempestivo intervento di altri poliziotti ha evitato conseguenze ben più gravi, riuscendo a bloccare i tre detenuti, già noti per i loro atteggiamenti ostili.
A detta dei sindacati, la situazione di forte criticità è aggravata da una gestione provvisoria dell’istituto, affidata al direttore del carcere di Lanusei, costretto a dividersi tra due strutture. A ciò si aggiunge una cronica carenza di personale, ulteriormente complicata dalla condizione di insularità che rende difficile attrarre e trattenere risorse, una problematica che tocca anche l’Arma dei Carabinieri.
Di fronte a questa situazione, le richieste al Governo si fanno più urgenti. Piccirillo chiede a gran voce che venga approvata la proposta di legge n. 2294, promossa dal Nuovo Sindacato Carabinieri, che prevede l’introduzione dell’indennità insulare. Questa misura rappresenterebbe non solo un giusto riconoscimento per chi opera nelle isole, ma anche un incentivo concreto per attirare nuovo personale. Un’altra soluzione proposta è quella di prevedere bandi di arruolamento specifici per le isole, richiamando il principio di insularità sancito dall’articolo 119 della Costituzione.
“La Sardegna non può e non deve essere considerata una sede di serie B”, ribadisce Piccirillo, sottolineando come il principio di insularità debba tradursi in azioni concrete e non in soluzioni temporanee. I sindacati chiedono quindi al Governo risposte immediate, strutturali e durature per garantire la sicurezza, la dignità e la professionalità del personale in divisa.
