Allarme fauna selvatica: Coldiretti chiede interventi urgenti

Salvatore

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Allarme fauna selvatica: Coldiretti chiede interventi urgenti

giovedì 24 Luglio 2025 - 08:24
Allarme fauna selvatica: Coldiretti chiede interventi urgenti

La fauna selvatica fuori controllo continua a mietere vittime tra le aziende agricole dell’Oristanese e a creare pericoli crescenti sulle strade. Coldiretti Oristano lancia un nuovo, accorato appello alle istituzioni, denunciando l’inefficacia delle misure attuali e chiedendo un “piano efficace per il riequilibrio ambientale” e “risposte concrete per sostenere i territori colpiti”.

Il bilancio dei danni è sempre più pesante: cereali, ortaggi, frutta e orti compromessi, terreni devastati, semine perse, recinzioni divelte e strutture aziendali danneggiate. Questo si traduce in perdite economiche ingenti per agricoltori e allevatori, dovute alla mancata vendita dei prodotti, ai costi di gestione alle stelle e alle spese per la riparazione dei danni. A tutto ciò si aggiunge un profondo danno sociale e il rischio per l’incolumità delle persone che percorrono le strade.

Cinghiali e cornacchie sono le specie che hanno superato ogni livello compatibile con l’equilibrio ambientale, causando impatti negativi diretti sulle attività agricole e sulla sicurezza stradale. Le loro incursioni compromettono interi raccolti, mettono in pericolo il bestiame e rendono sempre più difficile la prosecuzione delle attività produttive. Anche la presenza dei cervi, pur essendo una specie protetta, necessita di un monitoraggio attento per valutarne l’impatto sul territorio.

Coldiretti Oristano ha più volte sollevato il problema ai tavoli istituzionali, ma l’attuale Piano di contenimento approvato dalla Provincia si è rivelato di scarsa efficacia, come denunciano gli agricoltori.

Il presidente Paolo Corrias e il direttore Emanuele Spanò hanno ribadito la loro preoccupazione in una lettera indirizzata al commissario della Provincia, chiedendo risposte urgenti e concrete. La richiesta è chiara: un confronto immediato sullo stato di attuazione del Piano Operativo di Gestione e Controllo dei cinghiali, per valutarne i risultati, gli ostacoli emersi e le prossime azioni per affrontare un’emergenza che “ogni anno si ripresenta peggiorata”.

“Coldiretti è da sempre attenta all’ambiente e alla natura, ma non gestire il territorio non significa rispettarlo. Serve un equilibrio perché l’abbandono non è tutela e permettere la proliferazione incontrollata di alcune specie non fa il bene della natura, ma rischia di comprometterla – precisa Corrias – nonostante il piano sia stato approvato oltre un anno fa, i risultati sul campo sono del tutto deludenti. Molte specie stanno causando problemi danneggiando le colture e le strutture e mettendo a rischio l’incolumità delle persone nelle strade. Le aziende agricole non possono più sopportare tutto questo in silenzio”.

Il direttore Spanò rincara la dose, sottolineando l’inadeguatezza delle risposte ricevute: “Le risposte arrivate finora sono parziali e non affrontano davvero il cuore del problema – spiega – servono azioni incisive e coordinate, l’impiego di tutti gli strumenti a disposizione, ma soprattutto il perfezionamento degli strumenti stessi del piano di contenimento dei cinghiali che, a oggi, non dà alcuna garanzia di riuscita proprio per i limiti evidenti degli stessi strumenti. La situazione è insostenibile e sta mettendo in ginocchio aziende, famiglie e intere comunità”.

Il territorio oristanese, a forte vocazione agricola e zootecnica, è colpito sia nelle zone pianeggianti, con coltivazioni di ortive, frutta e cereali, sia nelle aree interne e collinari, dove si producono foraggi e coltivazioni differenziate, spesso danneggiate irrimediabilmente.

“Come Coldiretti chiediamo trasparenza, azioni rapide e un vero cambio di passo – conclude Corrias – non c’è più tempo per le mezze risposte: occorre salvaguardare le produzioni agricole, l’equilibrio ambientale e la sicurezza delle persone. Tutto questo deve diventare una priorità per chi amministra il territorio”

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