Accesa polemica in Sardegna per una selezione interna bandita dall’ASL di Oristano per un medico esperto nell’utilizzo dell’elettroshock. La richiesta, indirizzata al servizio di diagnosi e cura, ha sollevato l’indignazione di Gisella Trincas, presidente dell’ASARP (Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica) e referente dell’Unione Nazionale, che rappresenta 50 associazioni italiane impegnate nel campo della salute mentale.
In una lettera inviata al Commissario Straordinario dell’ASL di Oristano, all’assessore Regionale alla Sanità e al Consiglio Regionale, Trincas chiede la revoca immediata della determinazione. L’elettroshock, o terapia elettroconvulsivante (TEC), è infatti considerato dal vasto mondo dell’impegno che si rifà al pensiero e alla pratica di Franco Basaglia, un “residuo manicomiale”.
“Non avremmo mai pensato”, si legge nel documento, “che in questo particolare momento, nel quale la Regione Sarda, un consiglio riformato e ben orientato con i nuovi commissari, considerasse come primo intervento nel campo della salute mentale il potenziamento della pratica dell’elettroshock”.
L’appello di Gisella Trincas è chiaro: l’assessore Regionale alla Sanità e l’intero Consiglio Regionale devono rivedere e annullare questa delibera. L’associazione non accetta che in Sardegna si privilegi la ricerca di un medico per l’uso dell’elettroshock anziché il potenziamento dei servizi territoriali di salute mentale, ritenuti fondamentali per un approccio moderno e umano alla cura dei disturbi psichici.
F. N.
