NUORO. Branco e disagio giovanile. A Nuoro si riaccendono i riflettori su un’emergenza sociale troppo spesso ignorata. Ieri sera, intorno alle 21, in piazza Sardegna, una consigliera comunale ha vissuto in prima persona un’aggressione che l’ha spinta a lanciare un accorato appello tramite i social alla cittadinanza e alle istituzioni.
L’avvocato Bastianella Buffoni, del gruppo politico assieme al collega Pierluigi Saiu Nuoro Al Centro, ha raccontato di essere intervenuta in una discussione animata tra un gruppo di giovani e un ragazzo visibilmente intimorito. La sua semplice richiesta di chiarimenti è stata accolta con insulti e, scioccamente, con uno sputo da parte di un giovane extracomunitario. “Non ho avuto paura,” ha dichiarato la consigliera, sottolineando la gravità del gesto non come una “bravata”, ma come un atto di “prepotenza, violenza e sopraffazione”.
L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha evitato ulteriori conseguenze, ma l’accaduto ha sollevato un velo su una realtà che, secondo la consigliera, sta diventando insostenibile. “A Nuoro c’è un problema reale, profondo, strutturale, che non riguarda solo i ‘margini’, ma che tocca le vite di tanti giovani, spesso soli, spesso invisibili, spesso senza alternative,” ha affermato con amarezza. La denuncia è chiara: si assiste a un “silenzio generale, con poche azioni concrete e ancor meno discussioni pubbliche”.
Le conseguenze di questa inerzia sono tangibili: le piazze si svuotano, intere zone della città vengono evitate dalle famiglie, e la percezione di insicurezza cresce tra i cittadini, dai più giovani agli anziani. La consigliera ha lanciato un forte appello a non avere paura di denunciare e di “chiedere rispetto per la nostra città e per la nostra gente”.
L’intervento si conclude con una richiesta urgente al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale: aprire una “discussione seria, concreta, urgente” sull’emergenza sicurezza, alcol e droga. Si chiede un piano d’azione che preveda “luoghi sicuri, presidio del territorio, ma anche ascolto, prevenzione, responsabilità”. Perché, come sottolinea la consigliera, “non basta amministrare, serve custodire una comunità”. La promessa finale è di continuare a fare la propria parte, “senza paura”.
