Emergenza viale Costituzione: “l’erba brucia”, le promesse restano inattese

Salvatore

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Emergenza viale Costituzione: “l’erba brucia”, le promesse restano inattese

di Sonia Meloni
lunedì 21 Luglio 2025 - 10:21
Emergenza viale Costituzione: “l’erba brucia”, le promesse restano inattese

Erba alta nelle palazzine di viale Costituzione

Una notte di dieci  giorni fa  ha risvegliato il terrore tra i residenti delle palazzine IACP di viale Costituzione, dove un nuovo (ed ennesimo nel tempo)  incendio è divampato tra l’erba alta, ormai cresciuta oltre un metro. Solo un “caso fortuito” e il pronto intervento dei Vigili del Fuoco hanno evitato il peggio, scongiurando feriti in un rogo che ha riacceso la paura di chi abita in quelle palazzine.

La modalità è la stessa degli anni scorsi, il contesto è quello di una situazione che, con l’arrivo dell’estate, diventa insostenibile. Le segnalazioni si moltiplicano, indirizzate a Comune e IACP, ma la risposta, denunciano i residenti, è sempre la stessa: nessuno risponde, le responsabilità vengono rimbalzate nell’ordinaria amministrazione della burocrazia.

“Forse quando ci sarà la tragedia con il morto le cose cambieranno”, è lo sfogo amaro di chi vive quotidianamente nel timore che l’incuria possa avere conseguenze fatali. L’erba alta non è solo un rischio incendiario; è un terreno fertile per zecche, topi e altri parassiti, trasformando il vivere quotidiano in un’agonia.

Quella che dovrebbe essere semplice manutenzione ordinaria è diventata, per i residenti di viale Costituzione, “un miracolo” da attendere con speranza. L’ultima spiaggia, come ogni anno, è la segnalazione alla stampa, nella disperata speranza che l’attenzione mediatica possa sbloccare una situazione di stallo.

Ora, la comunità ripone le sue ultime speranze nella nuova giunta, confidando in un intervento immediato per il taglio dell’erba. L’obiettivo è chiaro: che l’eccezionale diventi finalmente l’ordinario, prima che la paura si trasformi in una tragica realtà. La richiesta è una sola: intervenire subito, prima che qualcuno, nell’indifferenza generale, decida di appiccare nuovi, devastanti incendi.

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