La sanità sarda è di nuovo al centro di una bufera politica, e questa volta l’epicentro sono le recenti nomine dei Commissari delle ASL di Nuoro e Oristano. Un’accusa pesantissima, lanciata dai sardisti l’ex governatore  Christian Solinas e l’ex assessore ai trasporti Antonio Moro, punta il dito contro la Giunta Todde: i neo-nominati Angelo Zuccarelli (Nuoro) e Federico Argiolas (Oristano), a quanto pare, non avrebbero i requisiti legali necessari per ricoprire tali ruoli cruciali.

L’ex assessore ai Trasporti Antonio Moro (foto S.Meloni)

L’affondo dei sardisti è diretto e senza mezzi termini.  Christian Solinas e  Antonio Moro denunciano quella che definiscono una “vergogna pentastellata” e un “poltronificio senza precedenti”, accusando il Movimento 5 Stelle di una clamorosa inversione di rotta.

Dopo anni di opposizione trascorsi a “sbraitare” e invocare la “Santa Inquisizione” sui requisiti delle nomine della precedente Giunta Solinas, ora, al governo, i cinquestelle starebbero “razzolando male”. Il risultato? Una “raffica di nomine senza requisiti fondamentali, alimentata soltanto da una furia poltronara senza precedenti”.

Ponti, Zuccarelli e Zaru (foto S.Novellu)

IL CAOS REQUISITI E LE PESANTI CONSEGUENZE – Il fulcro dell’indignazione risiede nella presunta inidoneità dei due Commissari. L’accusa si basa sulla consultazione dell’elenco nazionale degli idonei, l’unica fonte legalmente riconosciuta da cui attingere per la nomina dei Commissari ASL. Secondo Solinas e Moro, tale elenco avrebbe certificato che né Zuccarelli né Argiolas  possiederebbero le qualifiche richieste per guidare le Aziende Sanitarie Sarde.

Todde e Bartolazzi a Nuoro (foto S.Novellu)

Se le accuse dovessero trovare conferma, le implicazioni sarebbero gravissime. Gli esponenti sardisti avvertono che questa situazione potrebbe “gettare nel caos i sistemi sanitari di quei territori”, con l’intera organizzazione aziendale che sprofonderebbe nell’incertezza e la stessa legittimità degli atti adottati che verrebbe messa in discussione.

Non solo. L’operato della Giunta Todde, accusata di una “occupazione sistematica di ogni posto di potere” e di una “lottizzazione pentastellata della sanità sarda”, esporrebbe la Regione a “risarcimenti esorbitanti” per i manager “silurati” anzitempo dalla Giunta Todde per far posto alle nuove nomine.

La palla passa ora alla Giunta Todde, chiamata a fare chiarezza su una vicenda che minaccia di infiammare ulteriormente il già rovente clima politico in Sardegna e di mettere sotto pressione l’assetto dirigenziale della sanità isolana.