Le Domus de Janas sono state ufficialmente riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Un traguardo storico che segna un punto di svolta cruciale per l’isola e la sua inestimabile civiltà antica, aprendo nuove prospettive per la valorizzazione culturale ed economica.

L’annuncio è stato accolto con “grande entusiasmo” dall’associazione “La Sardegna verso l’UNESCO”, nata nel 2020 con l’ambizioso obiettivo di portare i monumenti della civiltà nuragica nella World Heritage List.

“Con questo importante riconoscimento,” ha dichiarato Pierpaolo Vargiu, Presidente dell’associazione, “la nostra storia antica, così straordinariamente presente e viva nelle Domus de Janas, nei pozzi sacri, nelle tombe dei giganti e nelle migliaia di torri nuragiche che sono il simbolo della nostra Isola, oggi compie un importantissimo passo avanti.”

Vargiu ha sottolineato come il sigillo dell’UNESCO renda “ancora più evidente che l’antica civiltà sarda è un’immensa ricchezza che merita di essere raccontata dovunque, per diventare la carta d’identità della Sardegna nel mondo.” E lo sguardo è già rivolto al prossimo obiettivo: “Ora avanti con i nuraghi nell’UNESCO,” ha concluso Vargiu, ribadendo l’impegno a proseguire su questa strada.

Per l’associazione, la conservazione, la tutela e la valorizzazione dell’antica civiltà sarda e dei suoi monumenti rappresentano le fondamenta di una nuova visione di crescita territoriale. Il successo ottenuto a Parigi per le Domus de Janas è la riprova del valore universale della preistoria e protostoria sarde.

La straordinaria importanza del paesaggio identitario sardo, unico al mondo per la ricchezza di migliaia di monumenti distribuiti nei 377 comuni dell’isola, può e deve rivestire un ruolo centrale nel dare un’autentica svolta allo sviluppo economico della Sardegna, trasformando il suo patrimonio archeologico in un motore di progresso e visibilità internazionale.