A Nuoro una serata solidale per la Palestina: degustazione e testimonianze a Casa Pinna

Franceschino Nieddu

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A Nuoro una serata solidale per la Palestina: degustazione e testimonianze a Casa Pinna

di Franceschino Nieddu
giovedì 10 Luglio 2025 - 09:36
A Nuoro una serata solidale per la Palestina: degustazione e testimonianze a Casa Pinna

Un momento della proiezione a Sud-Equo (foto F.Nieddu)

Nuoro continua a mostrare il proprio sostegno al popolo Palestinese con una serie di iniziative. Dopo la conferenza di Susanna Bernoldi, volontaria dell’AIFO (Associazione Amici di Raoul Follerau) di ritorno dalla Palestina, e diversi sit-in e manifestazioni, ieri sera il suggestivo giardino di Casa Pinna in via Le Grazie ha ospitato una serata di degustazione promossa dall’Associazione Sud Equo.

Un momento della cena equosolidale (foto S.Novellu)

UNA SERATA SOLIDALE – L’evento, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, è stato inaugurato da una toccante testimonianza in collegamento da Ramallah di Mohamed Hamidat dell’organizzazione palestinese per il commercio equo solidale PARK-AL REEF. Hamidat, produttore di cous cous, datteri e zaatar, ha fornito un quadro dettagliato della situazione dei Palestinesi nella Striscia di Gaza e nei territori occupati, con particolare riferimento agli eventi successivi al 2024, accompagnando il suo intervento con immagini e video.

Il banchetto di Sud-Equo (foto F.Nieddu)

Il banchetto di Sud-Equo (foto F.Nieddu)

SUD EQUO – Nel corso della serata, è stato evidenziato come il ponte di Gerico, nella parte alta della Giordania, rappresenti l’unico punto di transito per i Palestinesi per mantenere un contatto con il mondo esterno, dato che gli altri varchi sono l’aeroporto di Tel Aviv o percorsi attraverso Israele. L’associazione Sud Equo opera con i suoi volontari a Gaza, concentrando i propri sforzi in due fasi principali. La prima consiste nella creazione di alloggi per i profughi, per i quali sono stati raccolti 62.000 euro, una somma che è riuscita a raggiungere gli sfollati a Gaza. La seconda fase si focalizza sulla distribuzione dei prodotti dei contadini alla popolazione, effettuata attraverso il valico di Gaza del nord. Nonostante le modifiche subite da vari progetti di aiuto a causa delle difficoltà, questi sono stati comunque portati a termine. Ogni famiglia palestinese riesce a mantenere contatti diretti con i produttori di Sud Equo, nonostante i blocchi militari israeliani rappresentino gli ostacoli maggiori, che vengono superati con grande determinazione.
La testimonianza ha anche messo in luce come i coloni israeliani, che inizialmente si limitavano alle loro zone, ora controllino di fatto ogni territorio palestinese in Cisgiordania, supportati dall’esercito e dalla politica israeliana. Attualmente, i coloni agiscono impunemente, sparando sui palestinesi, distruggendo i boschi e impedendo ai contadini di accedere ai loro campi. Molti prodotti di Sud Equo devono passare per il porto di Haifa, in Israele, subendo spesso fermi di giorni a causa del divieto di esportare determinate quantità di prodotto.
Questo scenario rivela un aspetto del boicottaggio amministrativo nei confronti dei Palestinesi, che si manifesta non solo attraverso arresti arbitrari e distruzione di case, ma anche tramite complesse procedure amministrative. È stato raccontato di lunghe attese per poter oltrepassare i blocchi israeliani e di come la produzione di cous cous palestinese richieda grandi quantità di carburante, spingendo spesso a rinunciare al combustibile per le auto.

Questi sono solo alcuni degli aspetti della vita quotidiana in Palestina e delle sfide che i volontari di Sud Equo, e in generale tutte le organizzazioni di volontariato, devono affrontare.  La videoconferenza è stata seguita da un momento conviviale, con la degustazione di cous cous, fainè e altri prodotti palestinesi del Commercio Equo e Solidale.

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