NUORO – La questioni degli organici nel Palazzo di giustizia è stata tra gli argomenti dell’incontro ieri mattina del vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli. L’alto rappresentante dello Stato ha incontrato il presidente del tribunale, Mauro Pusceddu, insieme ai responsabili delle sezioni penale e civile, e ai magistrati della procura. Con loro il presidente dell’ordine forense, Lorenzo Soro. Una visita veloce, iniziata intorno alle 12, 20. Quando Pinelli è arrivato ai piedi delle scalinata del tribunale, scortato da auto di polizia e carabinieri, a cui si è aggiunto il controllo con l’elicottero, che ha volteggiato sulla città. Dopo la riunione operativa, il breve incontro con i cronisti.
Dottor Pinelli, quali argomenti nell’agenda della riunione a Nuoro? – «Abbiamo da un lato rappresentato all’ufficio giudiziario nuorese quelle che sono le linee guida di questa consiliatura (del CSM, ndc). Come il Consiglio si sta comportando nei suoi singoli gangli, nelle sue singole commissioni. Dall’altro lato, abbiamo ascoltato e, anzi, vorrei dire principalmente abbiamo ascoltato quali sono le criticità. C’è comunque soddisfazione, perché abbiamo trovato un territorio positivo. Questa è una magistratura forte, che funziona. Magistrati impegnati, seri, che servono il paese. E, nonostante tante difficoltà, riescono a ottenere risultati ottimi, dal punto di vista dell’efficienza. Colgo quest’occasione per ringraziarli ancora, del lavoro che svolgono quotidianamente, al servizio del paese».
È sempre vivo il problema della carenza degli organici, soprattutto d’impiegati amministrativi? – «La carenza in questo ambito è significativa. Com’è noto non è di competenza del Csm, ma piuttosto ministeriale. Credo che il ministero ne sia perfettamente a conoscenza. Noi, tuttavia, non mancheremo di rappresentare il grido di allarme, per questa carenza, che abbiamo ricevuto anche nel corso do quest’incontro».
Avete parlato anche della situazione della giustizia e dell’emergere di nuovi reati? – «No, non abbiamo trattato di profili di politica giudiziaria».
