La Sardegna ha affrontato l’emergenza Dermatite Nodulare Contagiosa bovina (LSD) con una rapidità e correttezza eccezionali, tanto da ricevere il plauso del Ministero della Salute e del gruppo di esperti Euvet. “In una settimana è stato fatto il lavoro che normalmente si affronta in tre mesi, addirittura anticipando i riscontri ufficiali dei laboratori di Teramo”, ha commentato l’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, al termine dell’incontro che ha riunito a Cagliari il gruppo di coordinamento tecnico ministeriale ed europeo. Presenti anche l’assessore all’Agricoltura, Gian Franco Satta, e il personale del Servizio Veterinario Regionale e locale.
Bartolazzi ha sottolineato come la Regione abbia “messo in atto immediatamente tutte le precauzioni possibili, in stretto accordo con l’Unità di crisi ministeriale, al fine di garantire un monitoraggio continuo dell’evoluzione epidemiologica e attivare con prontezza tutte le misure di biosicurezza previste dai protocolli nazionali ed europei”.
Al momento, la situazione dei contagi è circoscritta: si registra una trentina di casi, distribuiti in due focolai con un terzo da confermare, e senza episodi di mortalità anomala. Dalle analisi sui capi esposti, si ipotizza che il virus sia arrivato in Sardegna circa tre mesi fa, suggerendo una diffusione limitata della malattia alle sole zone già individuate.
“È fondamentale mantenere alta l’attenzione”, ha avvertito Bartolazzi. “Le indagini epidemiologiche sono ancora in corso e poiché il tempo di incubazione della malattia può durare fino a 28 giorni, le prossime due settimane saranno cruciali per comprendere la dimensione del fenomeno e per decidere la conferma o la rimodulazione delle misure restrittive attualmente in corso”.
In attesa, la Regione ha già ottenuto di poter effettuare le analisi sui campioni direttamente presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, accelerando così i tempi dei riscontri epidemiologici senza dover dipendere dai laboratori di Teramo. L’assessore Bartolazzi ha anche anticipato che “il vaccino esiste ed è già in commercio in ambito extra UE. Non appena il Ministero lo renderà disponibile partiremo immediatamente con le vaccinazioni”.
Anche l’assessore all’Agricoltura, Gian Franco Satta, ha lanciato un messaggio rassicurante agli allevatori. “Contiamo di avere in tempi brevi il preparato da somministrare e di fare una vaccinazione massiva per poi consentire ai servizi competenti di effettuare una vigilanza nei tempi determinati dai protocolli, così da creare i minori disagi possibili ai nostri allevatori”.
Satta ha poi affrontato l’impatto economico: la Sardegna movimenta una media di 80mila capi bovini, di cui oltre il 50% destinato all’export. Ha garantito che “se il blocco permarrà per 30-60 giorni dopo la vaccinazione, il Ministero dell’Agricoltura e quello della Sanità hanno già garantito risorse e collaborazione per non lasciare sola la nostra isola”.
La Regione Sardegna sta quantificando una spesa di circa 10 milioni di euro per la campagna di vaccinazione e le fasi successive. È stato inoltre chiarito che gli altri comparti dell’allevamento (ovini, caprini, equini) non saranno soggetti a restrizioni e che i prodotti lattiero-caseari lavorati potranno essere commercializzati regolarmente. La battaglia contro la Dermatite Nodulare Contagiosa prosegue, con la Sardegna in prima linea e il supporto delle istituzioni nazionali ed europee.
