Un passo significativo nella lotta alla povertà in Sardegna: la giunta regionale ha approvato oggi l’Atto di programmazione per gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà per il triennio 2024-2026. Un piano ambizioso che, come sottolineato dall’assessore della Sanità Bartolazzi, è il “frutto di ampia concertazione” e mira a rafforzare la rete di supporto per i cittadini in difficoltà.
Gli obiettivi delineati sono chiari e mirati: potenziare il servizio sociale professionale, migliorare i servizi e gli interventi per chi si trova in disagio, promuovere un approccio multidisciplinare attraverso equipe dedicate e favorire lo scambio di buone pratiche. Non solo, il piano prevede anche intense attività di informazione sulle misure di contrasto alla povertà e un significativo rafforzamento della rete istituzionale, con un occhio di riguardo al raccordo tra pubblico e privato sociale nella gestione dei fondi.
“La Regione Sardegna,” ha spiegato l’assessore Bartolazzi, “ha ritenuto opportuno, sulla base delle specificità sociodemografiche ed economiche, di indirizzare la programmazione verso un rafforzamento degli standard definiti a livello nazionale. Questa Giunta ha aumentato le risorse destinate al contrasto alla povertà di oltre 10 milioni di euro e sta procedendo con una programmazione integrata e complementare a quella nazionale.”
L’approvazione del documento non è avvenuta a caso, ma è il culmine di una fase di ampia concertazione sociale. Il Piano è stato esaminato e approvato con parere favorevole il 20 giugno scorso dal Tavolo permanente regionale per l’attuazione delle misure di contrasto alla povertà. Questo organismo è un’articolazione della Rete della protezione e dell’inclusione sociale e include rappresentanti di ANCI Sardegna, enti capofila degli Ambiti Plus con maggiore presenza di persone in povertà estrema e senza dimora, l’Alleanza contro le povertà e le associazioni datoriali.
Per garantire la massima inclusività e pertinenza degli interventi, la discussione del Piano ha visto una partecipazione allargata. Sono stati coinvolti anche l’Osservatorio regionale sulla povertà, l’Ordine degli Assistenti Sociali della Sardegna, un rappresentante INPS regionale, CARITAS Sardegna, il Banco Alimentare della Sardegna, il referente regionale di Banca Mondiale e il referente regionale dell’Assistenza Tecnica del Piano Nazionale Inclusione. Questo approccio inclusivo ha permesso di definire azioni di rafforzamento basate sullo stato di attuazione degli interventi e integrate con altri programmi con finalità simili.
L’Atto di programmazione regionale traduce in azioni concrete le linee guida del Piano Povertà nazionale, il quale mira a definire progressivamente i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) sociali su tutto il territorio nazionale. Particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo dell’Assistenza Domiciliare Integrata come livello essenziale delle prestazioni sociali, e a interventi specifici per le persone in povertà estrema e senza fissa dimora, utilizzando risorse del Fondo Povertà e fondi regionali, nazionali o comunitari, inclusi quelli del PNRR. L’obiettivo ultimo è rafforzare la stabilità e l’integrazione tra gli Ambiti Plus e i Comuni di riferimento.
L’atto di programmazione regionale dovrà essere comunicato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro il 4 luglio 2025, rispettando i tempi previsti dal decreto attuativo del Piano. La Sardegna si posiziona così all’avanguardia nella lotta alle disuguaglianze, con un piano solido e partecipato.
