BOSA MARINA – Dopo quasi un decennio di inaccessibilità, la maestosa Torre Aragonese di Bosa Marina si prepara a riaprire le sue porte a residenti e visitatori. Approvato il progetto esecutivo per il recupero e la valorizzazione della storica costruzione, segnando un passo decisivo verso il suo ritorno come attrazione turistica di primo piano. A seguire la Giunta comunale procederà ora con la predisposizione della gara d’appalto pubblica per l’esecuzione dei lavori. Il progetto sarà finanziato grazie a un contributo regionale di 150mila euro, assegnato al Comune di Bosa nel 2021 grazie a un emendamento alla legge finanziaria presentato dall’attuale sindaco, Alfonso Marras, quando ricopriva la carica di consigliere regionale.
L’intervento di riqualificazione prevede una sistemazione completa dell’area esterna alla Torre, che includerà un nuovo impianto di illuminazione, una scala d’accesso rinnovata e parapetti di sicurezza. Questi accorgimenti renderanno il monumento nuovamente fruibile al pubblico dopo anni di chiusura e degrado.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’Amministrazione. “In pochi mesi l’amministrazione comunale è riuscita a predisporre e approvare prima il progetto di fattibilità e ora quello esecutivo per restituire alla città di Bosa uno dei suoi simboli storici, la Torre aragonese,” ha dichiarato il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Federico Ledda. “Ora in maniera altrettanto spedita si procederà alla predisposizione della gara d’appalto per l’affidamento dei lavori.”
Anche il sindaco Alfonso Marras ha ribadito l’importanza dell’intervento: “La valorizzazione del patrimonio storico di Bosa è uno degli impegni che la nostra amministrazione ha preso con i cittadini. Il recupero della Torre aragonese restituisce ai bosani un monumento identitario che funge anche da attrazione turistica e quindi da elemento importante per la promozione del territorio.”
Il recupero della Torre Aragonese non è solo un’operazione di restauro, ma rappresenta un investimento nel futuro turistico e culturale di Bosa, restituendo alla comunità un pezzo della propria identità e un punto di riferimento per l’intera regione.
