Da invalido a vita a motivatore di chi vive nella sofferenza mentale o fisica. La sintesi di un miracolo che l’ingegnere nuorese, Francesco Delpiano ha affidato al libro “Tutto il mare che ho nel cuore”. Pubblicazione ai vertici delle vendite su Amazon.
LA STORIA – Del Piano, oggi 58 anni, nel 2000 viene investito da un automobilista, a Sassari, dov’è impegnato nella direzione dei lavori per la metropolitana di superficie. Ha danni spinali e cerebrali. Le prime 20 ore le trascorre in coma, senza certezze sulla salvezza. Una mano santa lo tira fuori per i capelli, di nuovo vivo. Per la ripresa ci saranno di mezzo ricoveri in 27 ospedali, dalla Sardegna alla penisola, a Houston, nel Texas. Operazioni, terapie riabilitative e sedute motivazionali. Prima che scatti il miracolo, che Francesco Del Piano racconterà oggi a Nuoro, sua città d’origine, durante la presentazione del libro. «Non l’ho scritto per me, ma affinché la mia storia potesse risultare di aiuto a chi vive momenti di difficoltà e pensa che la sua vita sia conclusa». Racconto in prima persona, attraverso una serie di appunti, scritti nei 25 anni trascorsi dal quel tragico 17 febbraio, nelle strade del capoluogo turritano. Tra cui note, disegni, video dove Delpiano ha registrato pensieri e momenti della sua vita da eterno paziente, nel cammino della ripresa. «L’idea di mettere per iscritto la mia storia – dice Delpiano – me la diede l’amico giornalista Piero Mannironi, sollecitandomi a mettermi a lavoro. Tre anni fa – prosegue – ho deciso di iniziare a scriverla, isolandomi per alcuni periodi in Olanda, nella zona del mare del Nord». Trecentocinquanta pagine che l’autore ha editato direttamente. Dopo l’uscita è nato anche l’interesse di alcuni editori, che vorrebbero ripubblicarlo. A colpire i lettori proprio questa risurrezione umana e fisica, dell’ingegnere di Nuoro: «Dal dramma in 25 anni sono passato a una vita che oggi è per me meravigliosa – afferma Delpiano – anche grazie all’amore di una compagna e una figlia. Nonostante il mio percorso riabilitativo non sia finito – aggiunge – considerato che ogni due, tre mesi devo ricoverarmi a Milano, per un controllo generale, e mi muovo aiutandomi con bastone e stampelle». Dentro la storia pure il cambio di professione, da ingegnere a motivatore, in inglese “counselor”: «Un lavoro che è nato sempre da questa mia vicenda – dice – considerato che insieme alle cure fisiche ho avuto bisogno di terapie per guarire la mente e lo spirito, provati da tanta sofferenza. Mi sono formato io stesso su questa materia – spiega ancora – sino a farne un lavoro, a vantaggio di singoli, di gruppi, di coppie che vivono situazioni difficoltà sentimentale». Anche se il miglior aiuto Delpiano sembra possa darlo da ora proprio con il libro: «Dal mese di maggio, quando è uscito sul mercato editoriale – dice – ho ricevuto un centinaio di lettere, di altrettanti lettori. Mi ringraziano, perché attraverso la lettura di queste pagine hanno ritrovato la speranza e la voglia di lottare. Sono contento – aggiunge l’autore – perché ho raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato. Anch’io, se l’avessi avuto tra le mani 25 anni fa – confessa – ne avrei tratto molto giovamento». Senza enfasi, ma con la forza di chi vuole far capire che «si può sempre rinascere».
