Decimmannu diventa “zona di guerra”: elicottero e lacrimogeni seminano il panico tra i manifestanti

Salvatore

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Decimmannu diventa “zona di guerra”: elicottero e lacrimogeni seminano il panico tra i manifestanti

mercoledì 18 Giugno 2025 - 09:05
Decimmannu diventa “zona di guerra”: elicottero e lacrimogeni seminano il panico tra i manifestanti

Due frame dal video della manifestazione a Decimo

DECIMOMANNU – Un episodio di forte tensione si è verificato sabato scorso, 14 giugno, a Decimomannu, durante una manifestazione antimilitarista organizzata dal comitato “A Foras”. Le immagini diffuse mostrano l’utilizzo di un elicottero a bassa quota per disperdere i manifestanti e il lancio di lacrimogeni, che avrebbero innescato un incendio nei campi adiacenti, già provati dalla siccità.

L’onorevole Valdo Di Nolfo, consigliere regionale del gruppo “Uniti per Todde”, ha espresso profonda preoccupazione per l’accaduto, definendo l’intervento “antidemocratico e pericoloso”. “Le immagini di Decimomannu meritano una profonda riflessione e pongono seri interrogativi sul piano della proporzionalità dell’intervento utilizzato dalle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti“, ha dichiarato Di Nolfo. Ha inoltre sottolineato come “l’utilizzo di un elicottero a bassa quota, combinato al lancio di lacrimogeni in un’area agricola già soggetta a forte siccità, ha messo a rischio non solo l’incolumità dei manifestanti, ma anche l’equilibrio ambientale e la sicurezza collettivi“.

Di Nolfo ha lanciato un appello a tutti i parlamentari sardi, invitandoli a presentare un’interrogazione urgente al Governo per accertare le responsabilità istituzionali e verificare il rispetto delle norme di sicurezza e dei diritti costituzionali durante l’operazione di ordine pubblico.

Il Consigliere Regionale ha ribadito che “La Sardegna – regione che paga il conto più salato ospitando il 66% delle servitù militari totali in Italia – non può essere trattata come una zona di esercitazione permanente: è terra viva, abitata da cittadini che hanno il diritto di manifestare senza temere per la propria sicurezza. In un momento in cui la nostra isola è chiamata a ripensare il proprio rapporto con le servitù militari, episodi come questo ci ricordano quanto sia urgente riportare al centro la democrazia”.

Si ricorda che Di Nolfo, insieme ai colleghi Sebastian Cocco e Giuseppe Frau, aveva già espresso a inizio maggio la propria attenzione in merito alla proposta del disegno di legge 1887 sulle servitù militari, presentata dall’onorevole Paola Maria Chiesa di Fratelli d’Italia.”

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