Orosei si inchina a Santa Maria ‘e Mare, in una magia di colori, fede e tradizione – VIDEO

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Orosei si inchina a Santa Maria ‘e Mare, in una magia di colori, fede e tradizione – VIDEO

di Salvatore Novellu
lunedì 26 Maggio 2025 - 18:50
Orosei si inchina a Santa Maria ‘e Mare, in una magia di colori, fede e tradizione – VIDEO

Orosei, Santa Maria 'e Mare (foto S.Novellu)

OROSEI – La festa di Santa Maria ‘e Mare, con il suo intreccio di storia, fede e tradizioni marinare, non è solo un importante appuntamento devozionale e cerimoniale per Orosei, ma anche una preziosa occasione per valorizzare il ricco patrimonio culturale e paesaggistico di questo angolo di Sardegna.

L'interno della chiesa di Santa Maria 'e Mare (foto S.Novellu)

L’interno della chiesa di Santa Maria ‘e Mare (foto S.Novellu)

LA STORIA – Immersa in un contesto paesaggistico di rara bellezza, là dove il fiume Cedrino incontra il mare, sorge la piccola e suggestiva chiesa campestre di Santa Maria ‘e Mare (Santa Maria del Mare), un luogo intriso di storia, le cui origini affondano probabilmente nell’epoca pisana, e oggi cuore pulsante di una sentita festa che unisce fede, folclore e la forte identità marinara della comunità oroseina. Considerata uno degli edifici sacri più antichi del territorio, la fondazione di Santa Maria del Mare si lega al periodo in cui Orosei conobbe l’influenza della Repubblica di Pisa. Come consuetudine per gli insediamenti pisani, è plausibile che nei pressi dello scalo marittimo sorgesse una chiesa dedicata alla Vergine Maria. Le prime attestazioni scritte risalgono al XIV secolo, quando viene indicata prima come “Sancta Maria de Ripa” e poi come “Ecclesia S. Marie de Pisis de Uruse”. Una svolta significativa nella storia della chiesa si registra nel 1488 con il testamento del barone Salvatore Guiso. Questo documento non solo attesta un legame secolare con la nobile famiglia, tuttora proprietaria, ma sancisce anche la tradizione di curare l’edificio e di celebrare una festa in suo onore l’otto settembre. L’antica acquasantiera all’ingresso della chiesa, con lo stemma della famiglia Guiso, ne è un muto ma eloquente testimone. Nel corso dei secoli, la chiesa ha assunto diverse denominazioni, da “Sancta Maria de Mar” (1491) a “Sancta Maria de Monserrate” (1601).

Santa Maria 'e Mare (foto S.Novellu)

Santa Maria ‘e Mare (foto S.Novellu)

Da lì in poi, l’edificio fu progressivamente abbandonato; durante la seconda guerra mondiale fu occupata per un breve periodo dai militari, per poi tornare all’oblio, per quanto in paese non si sia mai persa memoria dell’edificio, ormai ridotto allo stato di rudere. “Nei primi anni Settanta – racconta un’anziana del paese – , Giuseppina Manca, un’insegnate nuorese di ruolo a Orosei, decide di fare una passeggiata coi propri alunni fino a quel luogo sacro, riscoprendolo e richiamandovi l’attenzione dei nobili proprietari”. La chiesa fu così fu restaurata e riconsacrata nel 1976. Oggi, le pareti interne adornate da numerosi ex voto marinari raccontano una storia di devozione profonda e un legame indissolubile con il mare.

Orosei, preparazione delle barche per la processione (foto S.Novellu)

Orosei, preparazione delle barche per la processione (foto S.Novellu)

LA FESTA – Se le fonti storiche indicano il 15 agosto, giorno dell’Assunzione, come data originaria della festa patronale, il citato testamento del 1488 testimonia un suo spostamento all’8 settembre, in occasione della Natività di Maria. L’attuale celebrazione di Santa Maria ‘e Mare l’ultima domenica di maggio, risale proprio alla riconsacrazione della chiesa avvenuta nel 1976. L’organizzazione della festa è affidata al Comitato Santa Maria ‘e Mare Orosei, con la preziosa collaborazione della cooperativa dei pescatori e dell’associazione Pesca sportiva.

Orosei, le barche addobbate a festa (foto S.Novellu)

Orosei, le barche addobbate a festa (foto S.Novellu)

La giornata di festa si apre in piazza del Popolo con il rito suggestivo e colorato de “Sa mutatura”, l’arte di adornare le imbarcazioni dei pescatori con elaborate e variopinte composizioni floreali (i fiori sono donati dall’Associazione fiorai della Sardegna).

“Sa Mutatura” delle barche (foto S.Novellu)

Al pomeriggio, poi, le barche così addobbate vengono lentamente disposte sul percorso, che è a sua volta ricoperto di fiori e erbe profumate, mentre le confraternite si ritrovano nella chiesa di San Giacomo da cui parte la solenne processione che condurrà il simulacro della statua lignea della Madonna con Bambino (che il giovedì precedente, dopo il triduo, era stato condotto con un’altra processione dalla chiesetta sul mare ed esposta in parrocchia) verso l’antico santuario.

La festa di Santa Maria 'e Mare (foto S.Novellu)

Le barche, simbolo della festa di Santa Maria ‘e Mare (foto S.Novellu)

È un tripudio di colori, degli abiti tradizionali, dei fiori, sia a terra sia di quelli lasciati cadere dai balconi lungo il percorso, che si snoda fino al ponte sul fiume Cedrino, dove vengono varate le imbarcazioni, una delle quali accoglie con riverenza la Vergine, racchiusa in una teca di foggia Ottocentesca.

L'arrivo della Vergine all'imbarco (foto S.Novellu)

L’arrivo della Vergine all’imbarco (foto S.Novellu)

Ha quindi inizio una lenta e silenziosa navigazione a remi lungo il corso del Cedrino, con la chiesa di Santa Maria come meta, mentre il resto dei fedeli accompagna la processione a piedi, percorrendo la sponda sinistra del fiume.

Il corteo di barche sul Cedrino (foto S.Novellu)

Il corteo di barche sul Cedrino (foto S.Novellu)

Giunti a destinazione, i naviganti attendono che la Vergine sia la prima a toccare terra, accolta da un caloroso applauso.

Lo sbarco della Vergine al Santuario (foto S.Novellu)

Lo sbarco della Vergine al Santuario (foto S.Novellu)

Al termine della solenne messa cantata, la comunità si ritrova per un momento di convivialità con un rinfresco offerto dal Comitato.

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