Storica sentenza: Riconosciuta la doppia maternità per i figli delle mamme arcobaleno

Salvatore

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Storica sentenza: Riconosciuta la doppia maternità per i figli delle mamme arcobaleno

venerdì 23 Maggio 2025 - 07:50
Storica sentenza: Riconosciuta la doppia maternità per i figli delle mamme arcobaleno

Una sentenza storica della Corte Costituzionale segna una svolta significativa nel riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali in Italia. Con la sentenza numero 68, depositata ieri, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 8 della legge 40/2004 nella parte in cui non prevede il riconoscimento come figlio, fin dalla nascita, anche della madre intenzionale di un bambino nato in Italia a seguito di procreazione medicalmente assistita (PMA) realizzata all’estero, in conformità con le normative vigenti in quel paese. La Corte ha accolto le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Lucca, stabilendo che negare il riconoscimento del figlio anche alla madre che ha espresso il proprio consenso al ricorso alla PMA e alla correlata assunzione di responsabilità genitoriale viola gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Nel suo comunicato, la Consulta ha precisato che la decisione non riguarda le condizioni di accesso alla PMA in Italia, ma si concentra sulla tutela del miglior interesse del minore. L’attuale impedimento al riconoscimento di entrambi i genitori fin dalla nascita lede, secondo la Corte:

  • L’articolo 2 della Costituzione, in quanto compromette l’identità personale del nato e il suo diritto a uno stato giuridico certo e stabile fin dalla nascita.
  • L’articolo 3 della Costituzione, a causa dell’irragionevolezza di una disciplina che non trova giustificazione in assenza di un contro-interesse di rango costituzionale.
  • L’articolo 30 della Costituzione, poiché lede i diritti del minore a vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti e gli obblighi connessi alla responsabilità genitoriale.
  • La dichiarazione di illegittimità costituzionale si basa su due principi fondamentali evidenziati dalla Consulta: la responsabilità derivante dall’impegno comune assunto dalla coppia nel momento in cui decide di ricorrere alla PMA per avere un figlio. Una volta preso questo impegno, nessuno dei due genitori, inclusa la madre intenzionale, può sottrarsi alle proprie responsabilità.

La centralità dell’interesse superiore del minore a che tutti i diritti nei confronti dei genitori siano validi sia nei confronti della madre biologica che della madre intenzionale. La Corte Costituzionale ha sottolineato che il mancato riconoscimento fin dalla nascita dello stato di figlio di entrambi i genitori pregiudica il diritto all’identità personale del minore e l’effettività del suo diritto “di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni” e del suo diritto di “mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”.

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