La Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Sardegna è diventata l’epicentro di un acceso dibattito sul fine vita. La proposta di legge, presentata dal consigliere di maggioranza e primo firmatario Roberto Deriu, mira a regolamentare le procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, in conformità con la sentenza della Corte Costituzionale 242/2019.
La proposta, basata sul testo dell’associazione Luca Coscioni, intende garantire un diritto considerato “estremo” ma fondamentale: quello di una morte dignitosa per i pazienti affetti da malattie incurabili e sottoposti a trattamenti che prolungano solo la sofferenza. L’obiettivo è definire chiaramente i requisiti e i tempi per l’accesso a questa forma di assistenza, colmando un vuoto legislativo che lascia i pazienti e le loro famiglie in un limbo di incertezza.
Tuttavia, la proposta ha scatenato una dura reazione da parte dell’opposizione. Corrado Meloni, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha accusato il centrosinistra di utilizzare un tema “delicato e sensibile” come una “clava politica”, denunciando una “triste demagogia sul dolore altrui”. Secondo Meloni, la proposta presenta “evidenti profili di incostituzionalità”, in quanto invaderebbe materie di competenza esclusiva dello Stato, come l’ordinamento civile e penale.
L’esponente di FdI ha inoltre criticato l’uso “strumentale” della sentenza della Corte Costituzionale, sottolineando che essa non ha creato un diritto soggettivo al suicidio assistito. Meloni ha poi invitato la maggioranza a concentrarsi sulla gestione della sanità sarda e a promuovere le cure palliative, considerate un’alternativa all’eutanasia e al suicidio assistito.
La battaglia sul fine vita in Sardegna è solo l’ultimo capitolo di un dibattito che infiamma l’Italia intera. Da un lato, il diritto all’autodeterminazione e alla dignità nella fase terminale della vita; dall’altro, il timore di una deriva eutanasica e la necessità di garantire un’assistenza sanitaria che allevi la sofferenza senza accelerare la morte. La proposta di legge sarda, destinata a far discutere, pone interrogativi etici e giuridici che non possono essere ignorati.
