Sardegna in controtendenza: scuole chiuse in massa per lo sciopero durante le prove Invalsi, parla Nicola Giua

Franceschino Nieddu

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Sardegna in controtendenza: scuole chiuse in massa per lo sciopero durante le prove Invalsi, parla Nicola Giua

di Franceschino Nieddu
giovedì 08 Maggio 2025 - 10:25
Sardegna in  controtendenza: scuole chiuse in massa per lo sciopero durante le prove Invalsi, parla Nicola Giua

Nicola Giua COBAS Sardegna (foto F. Nieddu)

Mobilitazione ieri a Nuoro per il mondo della scuola sarda. Il presidio si è tenuto nel piazzale antistante Le Grazie, per quanto nelle intenzioni ci fosse un corteo che doveva percorrere  il centrale Corso Garibaldi fino ai Giardinetti, con la partecipazione di docenti, personale ATA e famiglie, in adesione allo sciopero nazionale indetto per protestare contro le problematiche che affliggono l’istruzione e, in particolare, contro il “ridimensionamento scolastico” e la mancata valorizzazione della cultura e della lingua sarda nei curricula.

Presidio COBAS Scuola (foto F.Nieddu)

La protesta, come spiega Nicola Giua, portavoce della mobilitazione, giunge in un giorno non casuale: «Oggi siamo a Nuoro perché abbiamo indetto uno sciopero nazionale per tutte le varie questioni aperte nella scuola e nello specifico per i problemi riguardanti la scuola sarda. Abbiamo scelto una giornata che non è solo simbolica, il 7 maggio è il secondo giorno dei quiz Invalsi nelle scuole elementari».

Proprio in riferimento alle prove standardizzate, Giua sottolinea una peculiarità sarda: «Abbiamo notizia di tantissime scuole in Sardegna interamente chiuse, centinaia di classi che non stanno facendo i quiz. Questo avviene in Sardegna da tanti anni è quasi un unicum perché nel resto d’Italia non avviene così, a riprova del fatto che se si lotta e si sensibilizzano non solo i colleghi, colleghe insegnanti, ma anche le famiglie che ci stanno sostenendo, le scuole chiudono, anche con l’aiuto di molti collaboratrici e collaboratori scolastici che aderiscono allo sciopero».

Tra le rivendicazioni centrali della protesta, la richiesta di una specifica legge sulla scuola sarda che introduca stabilmente nei programmi scolastici  “la storia, la lingua, la cultura della Sardegna, cosa che adesso non avviene se non per iniziative personali dei singoli insegnanti”.

Lo sciopero, a quanto riferito da Giua, ha riscosso adesione anche in altri istituti dell’isola, portando in piazza la battaglia “per la fine del precariato, contro la devastazione ormai attuata e altri problemi inerenti al mondo della scuola”. Non è mancata una critica alle recenti dichiarazioni del Ministro Valditara sull’introduzione dello studio della Bibbia come letteratura.

La manifestazione di Nuoro, con la partecipazione di un numero crescente di persone, si è conclusa ai Giardinetti, con l’intenzione di dare un segnale forte alle istituzioni sulla necessità di interventi concreti per la salvaguardia e la valorizzazione della scuola pubblica sarda.

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