BOSA – La Giunta comunale ha dato il via libera al progetto esecutivo riguardante il secondo lotto dei lavori di riqualificazione del Teatro Comunale. Questo ulteriore intervento, reso possibile grazie a un finanziamento della Regione Sardegna ottenuto tramite un emendamento presentato dal sindaco Alfonso Marras, nella sua veste di consigliere regionale, si concentrerà principalmente sul rifacimento degli isolamenti delle coperture e sul ripristino degli intonaci danneggiati. Questi lavori, che saranno prossimamente messi in appalto, si aggiungono alle opere interne già in corso, iniziate nel marzo 2024 con un investimento di 225.000 euro e attualmente in fase di completamento. Nei prossimi giorni, all’interno del teatro, sarà allestito un ponteggio per l’installazione di pannelli ignifughi sulle coperture interne. Una volta ultimate queste opere, la struttura sarà sottoposta alla verifica della Commissione comunale pubblico spettacolo per ottenere l’autorizzazione all’apertura. Un aspetto importante è che i lavori previsti sulla copertura non influiranno sulla riapertura e la fruizione del Teatro, che potrà finalmente tornare ad ospitare spettacoli ed eventi dopo la lunga chiusura che perdura dal 2015.

L’ingresso al Teatro Civico di Bosa

«Ci avviamo a chiudere un capitolo che va avanti ormai da dieci anni. I lavori in corso non sono interventi tampone, ma sono una vera soluzione, progettata e attuata per assicurare la piena funzionalità della struttura», ha commentato il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Federico Ledda, sottolineando la portata risolutiva degli interventi.

«Restituiremo a breve il suo teatro alla Città di Bosa», ha aggiunto con soddisfazione il sindaco Alfonso Marras, evidenziando l’importanza del finanziamento regionale ottenuto: «Grazie a un mio emendamento presentato e accolto in Regione, siamo riusciti a ottenere un finanziamento regionale e con quei fondi ora possiamo cancellare un’altra incompiuta». La riapertura del Teatro Comunale rappresenta quindi un importante traguardo per la comunità di Bosa, che potrà presto riappropriarsi di uno spazio culturale fondamentale.