Città del Vaticano – Alle ore 19 di oggi si attende la prima fumata dal Conclave, che vedrà riuniti 133 cardinali elettori provenienti da 66 nazioni di tutti i continenti – 53 europei, di cui 17 italiani – all’interno della Cappella Sistina. L’ultima congregazione dei cardinali ha preceduto l’ingresso in Conclave, durante la quale sono stati affrontati temi cruciali come la piaga degli abusi e la situazione dei conti vaticani.
Un elemento centrale emerso dalle discussioni è la forte eredità di Papa Francesco contro tutte le guerre. I cardinali, prima di entrare in isolamento, hanno fatto proprio l’appello del Pontefice uscente per un immediato cessate il fuoco permanente e per l’avvio di negoziati di pace senza precondizioni, con l’obiettivo di porre fine ai conflitti in Ucraina, Medio Oriente e in tutte le regioni del mondo colpite dalla violenza. Questo segnale di continuità con il magistero di Bergoglio rappresenta un’indicazione chiara per il futuro successore.
Parallelamente all’attesa fumata, in Vaticano è già in corso una fervente “diplomazia parallela”. Istituti, seminari e ristoranti nei pressi del Vaticano sono diventati luoghi di incontro informali per i porporati, che in queste ore hanno l’opportunità di conoscersi meglio, confrontare le proprie posizioni e valutare i profili dei potenziali candidati al soglio pontificio, in vista dell’isolamento imposto dall’extra omnes.
Oltre all’imperativo della pace, la continuità è auspicata anche sul fronte delle riforme intraprese durante il pontificato di Francesco. La legislazione sugli abusi e la stretta sui conti vaticani sono stati argomenti centrali nell’ultima congregazione pre-conclave. Tematiche che sembravano strettamente legate al pontificato di Bergoglio, come la lotta ai cambiamenti climatici e il dialogo interreligioso, si profilano sempre più come elementi distintivi della Chiesa del futuro, chiamando il prossimo Pontefice a raccoglierne l’eredità e a portarla avanti.
