NUORO – Preoccupa il fenomeno del porto abusivo di coltelli e oggetti atti ad offendere sulle strade del Nuorese. L’attenzione delle forze dell’ordine è massima, soprattutto dopo il recente episodio di accoltellamento avvenuto a Bosa, dove un giovane è rimasto ferito all’addome.

I Carabinieri di Nuoro stanno conducendo servizi mirati su tutto il territorio provinciale con l’obiettivo di prevenire liti stradali che potrebbero degenerare in atti di violenza e, contestualmente, intercettare individui che circolano illegalmente armati. In proposito l’Arma ricorda con fermezza che il porto ingiustificato di coltelli e strumenti affini è severamente punito dalla legge, recentemente riformata con il cosiddetto decreto “Caivano”. Oltre alle conseguenze legali, i Carabinieri sottolineano come il possesso di tali armi rappresenti un serio rischio per l’incolumità propria e altrui, potendo essere utilizzate impropriamente in caso di discussioni. La legge, inoltre, prevede l’arresto in flagranza per il porto di coltelli con punta acuta e a doppia lama, pugnali, coltelli a scatto a due tagli o tirapugni.

L’invito alla prudenza e al rispetto della legge è rivolto a tutti i cittadini, con particolare attenzione ai giovanissimi. Proprio nelle fasce d’età tra i 12 e i 18 anni, i Carabinieri del Comando Provinciale di Nuoro hanno profuso un importante sforzo formativo attraverso conferenze sul tema della “Legalità” tenute negli istituti scolastici della provincia.

Dall’inizio dell’anno, l’attività di monitoraggio ha già portato alla denuncia di una ventina di persone trovate in possesso di coltelli e strumenti atti ad offendere, con il conseguente sequestro delle armi. Queste operazioni sono state condotte anche con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”.

I servizi preventivi focalizzati sul contrasto al porto abusivo di armi bianche continueranno a rappresentare una priorità per le Stazioni del Comando Provinciale Carabinieri di Nuoro. L’obiettivo primario è garantire la sicurezza e la tranquillità della comunità, sensibilizzando al contempo sui pericoli derivanti dalla diffusione di tali oggetti, come ben evidenziato dal progetto “Una lama non ti protegge”.