Allarme acqua pubblica nel Nuorese: “Rischio privatizzazione inaccettabile, politica inerte”

Salvatore

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Allarme acqua pubblica nel Nuorese: “Rischio privatizzazione inaccettabile, politica inerte”

martedì 06 Maggio 2025 - 08:30
Allarme acqua pubblica nel Nuorese: “Rischio privatizzazione inaccettabile, politica inerte”

Cresce la preoccupazione tra i cittadini sardi per il futuro della gestione idrica nell’isola, con il concreto rischio di una deriva verso la privatizzazione del servizio. A lanciare l’allarme il Comitato Cittadini Liberi della Sardegna, da anni in prima linea nel denunciare i disservizi e l’inefficienza di Abbanoa. Impegnato da tempo su diverse battaglie cruciali come la tutela della salute, dell’ambiente, dell’acqua pubblica, dell’energia, della legalità e del lavoro dignitoso, il Comitato pone ora l’accento sul grave rischio di privatizzazione dell’acqua e esprime forte preoccupazione per l’incertezza che grava sul servizio idrico sardo, paventando scenari di gestione da parte di privati; sottolinea inoltre la necessità di un intervento urgente per garantire che l’acqua rimanga un bene pubblico, in linea con la volontà popolare espressa nel referendum del 2011.

Particolarmente attivo nei territori di Olzai, Ottana e Sarule, il Comitato chiede con forza alle istituzioni preposte di affrontare con la massima urgenza la questione e di fornire risposte concrete ai cittadini del Nuorese e dell’intera Sardegna. L’obiettivo è scongiurare un affidamento del servizio a operatori privati, considerato una minaccia inaccettabile per un bene essenziale come l’acqua. “Confidiamo in un positivo accoglimento della nostra richiesta”, si legge nella nota del Comitato, che auspica una presa di posizione chiara e immediata da parte delle istituzioni per tutelare il diritto all’acqua pubblica per tutti i sardi.

Nonostante le numerose segnalazioni, si lamenta una mancanza di interventi concreti da parte delle istituzioni regionali e locali per garantire il rispetto del principio sancito dalla L.R. n. 19/2006, che definisce l’acqua come un “patrimonio da tutelare”. “La gestione dell’acqua è un problema politico”, si legge in una nota congiunta di diverse associazioni civiche, “eppure abbiamo assistito a una totale inerzia della politica, che anziché risolvere i problemi ha contribuito a tenere in piedi un ‘carrozzone’ come Abbanoa”.

Le recenti rassicurazioni sul superamento delle restrizioni idriche grazie alle piogge degli ultimi mesi vengono accolte con scetticismo. “Sembra che si voglia derubricare una difficoltà strutturale a un brutto ricordo”, proseguono i rappresentanti dei cittadini, “mentre il problema rimane in tutta la sua gravità”.

Con la scadenza del servizio idrico integrato fissata al 31 dicembre, il silenzio della politica e delle istituzioni viene definito “inaccettabile”. L’unica soluzione ritenuta valida per scongiurare la privatizzazione è l’affidamento del servizio a una società in house, interamente partecipata dagli Enti locali. “Ogni altra soluzione, come la gara pubblica con privati o una società mista, equivarrebbe a svendere la nostra acqua”, denunciano con forza le associazioni, sottolineando come si stia tornando a difendere, come nel referendum del 2011, il diritto all’acqua pubblica.

Di fronte a uno scenario definito “drammatico”, si rivolge un appello diretto ai rappresentanti regionali e ai sindaci: “Quali azioni concrete state portando avanti per garantire una gestione pubblica dell’acqua? Il vostro silenzio non è più tollerabile, è il momento di dare risposte chiare”.

Il timore è che le decisioni vengano rimandate a dicembre, quando potrebbe essere troppo tardi. “Questo è il ‘modus operandi’ di una certa politica, che lascia che il tempo passi per poi svegliarsi a giochi fatti”, si legge ancora nella nota, con un riferimento anche alla questione energetica sarda. Nonostante ciò, la società civile annuncia che continuerà a chiedere conto dell’operato delle istituzioni, “nella convinzione che prima o poi qualcuno dovrà pur assumersi la responsabilità della terra che lasceremo alle generazioni future”.

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