Un grido d’allarme è stato lanciato dai rappresentanti del Coordinamento Comitati Sardi per la Sanità Pubblica durante un’audizione presso la IV Commissione Permanente Salute e Politiche Sociali dell’Assessorato Regionale alla Sanità. Alessandro Rosas, Francesco Carta, Rosanna Carboni e Franca Salvai hanno portato all’attenzione le gravi criticità che affliggono il sistema sanitario sardo, avanzando proposte concrete per migliorare l’accesso alle cure.
SANITA’ AL COLLASSO – “Oltre 400.000 cittadini sardi sono senza medico di famiglia”, ha dichiarato Francesco Carta, sottolineando come questa situazione metta a rischio l’assistenza di base per migliaia di persone e gravi negativamente su ospedali e pronto soccorso.
LE PROPOSTE – Il Coordinamento propone la creazione di un Piano Sanitario Regionale triennale, supportato da una Consulta regionale composta da rappresentanti degli enti locali e associazioni di pazienti. Questo organismo avrebbe il compito di monitorare e migliorare le prestazioni sanitarie.
Rosanna Carboni ha evidenziato la necessità di “ripristinare i Centri di Salute Mentale in ogni distretto e potenziare i Dipartimenti di Igiene e Prevenzione, riducendo così la pressione sulle strutture ospedaliere”. La carenza di personale sanitario, stimata intorno al 20%, rappresenta un nodo cruciale. Franca Salvai ha sottolineato come i tempi di attesa per visite specialistiche superino spesso i sei mesi, causando notevoli disagi ai pazienti. Per far fronte a questa situazione, il Coordinamento propone misure straordinarie come il coinvolgimento di professionisti in pensione o provenienti dall’estero, e interventi per migliorare i servizi anche nei piccoli ospedali.
APPELLO ALLA REGIONE – Il Coordinamento ha chiesto al Governo Regionale di agire con decisione per rafforzare le ASL, i Distretti sanitari, ridurre i tempi di attesa, riorganizzare le cure primarie e “rendere i servizi efficienti ed efficaci più vicini ai cittadini”.
“È il momento di agire con decisione”, ha concluso Alessandro Rosas, “la salute dei sardi non può più aspettare”.
