Biden concede la “grazia preventiva” agli avversari di Trump

Salvatore

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Biden concede la “grazia preventiva” agli avversari di Trump

martedì 21 Gennaio 2025 - 09:41
Biden concede la “grazia preventiva” agli avversari di Trump

Il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, poche ore prima di concludere il suo mandato, ha concesso la “grazia preventiva” al generale ad alcuni avversari del presidente eletto Donald Trump, che si insedierà oggi, per tutelarli da eventuali “rappresaglie”: tra i graziati ci sono Mark Milley, ex capo di Stato maggiore, lo scienziato ed ex consigliere presidenziale Anthony Fauci e tutti i membri della commissione della Camera dei rappresentanti che ha indagato sull’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021, tra cui Liz Cheney, ex rappresentante repubblicana del Wyoming. Lo riferisce il quotidiano The New York Times. “Si tratta di circostanze eccezionali e non posso in coscienza non fare nulla”, ha spiegato Biden in una dichiarazione, temendo “indagini infondate e motivate politicamente” che potrebbero portare “scompiglio nella vita, nella sicurezza e nella sicurezza finanziaria degli individui presi di mira e delle loro famiglie”.

Durante la campagna elettorale Trump ha minacciato di perseguire penalmente democratici, addetti alle elezioni, funzionari delle forze dell’ordine e dei servizi segreti, giornalisti, ex membri del suo staff e repubblicani che non lo sostengono. Trump ha fatto esplicitamente i nomi di Fauci e Cheney e ha detto anche che avrebbe “nominato un vero procuratore speciale per perseguire” Biden e la sua famiglia. Tra i beneficiari dello “scudo protettivo” annunciato oggi non sono inclusi né Biden né familiari, anche se in precedenza il presidente ha concesso la grazia al figlio Hunter.

“Nessun altro presidente ha impiegato la clemenza esecutiva in modo così ampio e palese per ostacolare un successore che ritiene possa abusare del suo potere”, osserva il “Nyt”. Secondo la testata, “l’uso del potere di grazia da parte di Biden per immunizzare persone che non sono nemmeno state sottoposte a indagine, e tanto meno accusate o condannate per un crimine, non ha precedenti chiari”, anche se “alcuni giuristi hanno affermato che rientra nei limiti” dell’autorità presidenziale.

Biden ha attribuito a “circostanze eccezionali” la decisione. “Credo nello stato di diritto e sono ottimista sul fatto che la forza delle nostre istituzioni legali alla fine prevarrà sulla politica. Ma queste sono circostanze eccezionali e non posso in coscienza non fare nulla. Le indagini infondate e motivate politicamente creano scompiglio nella vita, nella sicurezza e nella sicurezza finanziaria degli individui presi di mira e delle loro famiglie. Anche quando gli individui non hanno fatto nulla di sbagliato, e in effetti hanno fatto la cosa giusta, e alla fine saranno scagionati, il semplice fatto di essere indagati o perseguiti può danneggiare irreparabilmente la reputazione e le finanze. Ecco perché sto esercitando la mia autorità ai sensi della Costituzione”, ha spiegato Biden in un comunicato pubblicato dalla Casa Bianca.

Biden ha sottolineato che il Paese “fa affidamento ogni giorno su dipendenti pubblici dediti e altruisti” con cui “ha un debito di gratitudine” e che “è allarmante il fatto che i dipendenti pubblici siano stati sottoposti a continue minacce e intimidazioni per aver svolto fedelmente i propri doveri”, minacciati in alcuni casi di procedimenti penali. Il presidente uscente ha ricordato che il generale Milley ha servito la nazione per oltre 40 anni, ricoprendo incarichi di comando e rischiosi “per proteggere e difendere la democrazia”, che Fauci “ha salvato innumerevoli vite gestendo la risposta del governo a urgenti crisi sanitarie”, che “il 6 gennaio 2021, la democrazia americana è stata messa alla prova” e che la commissione ha lavorato “con integrità e impegno” per fare luce sui fatti di quel giorno. Infine, Biden ha avvertito che “l’emissione di queste grazie non deve essere fraintesa come un riconoscimento che un individuo abbia commesso un illecito né l’accettazione deve essere fraintesa come un’ammissione di colpa per un reato”.

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