Non passa la mozione contro Bartolazzi: “Parlano i dati parlano, ora mi chiameranno l’Oracolo della Barbagia”

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Non passa la mozione contro Bartolazzi: “Parlano i dati parlano, ora mi chiameranno l’Oracolo della Barbagia”

martedì 17 Dicembre 2024 - 15:21
Non passa la mozione contro Bartolazzi: “Parlano i dati parlano, ora mi chiameranno l’Oracolo della Barbagia”

CAGLIARI – Non è passata la mozione di sfiducia verso l’assessore della sanità Armando Bartolazzi. L’esito era ampiamente prevedibile, come ammesso anche dalla minoranza che ha presentato quella che è stata definita dagli stessi consiglieri di centrodestra una “censura politica“, ma il dibattito è stato comunque accesissimo. Ad aprire la seduta l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, il quale ha spiegato la natura della mozione. “Quello che emerge è che lei è sfiduciato di fatto dalla sua Maggioranza, che la difenderà a spada tratta qui in Aula ma che poi nei corridoi e nelle dichiarazioni insinuerà dubbi – ha detto l’ex sindaco di Cagliari – ed è sfiduciato dalla sua stessa Giunta, perché nessun assessore della storia dell’Autonomia avrebbe consentito a un altro assessore di fare una delibera sulle prestazioni sociali, sanitarie e di sostegno alla povertà. Lei ha grandissimi meriti professionali, ma non è in grado di fare l’assessore”. Dura la replica di Roberto Li Gioi del Movimento 5 Stelle: “Mi sono chiesto più volte perché la minoranza volesse sfiduciare l’assessore. Mi sembra che sia come Dracula che sfiducia l’Avis dopo aver tracannato tutto il sangue che poteva, lamentando che l’Avis non è in grado di gestire la distribuzione. La minoranza cerca di darsi un tono, è divisa su tutto o quasi. Un’accozzaglia che ha un boccone amaro da digerire: avete perso le elezioni. Fatevene una regione. Non potete completare il vostro disegno malefico di privatizzazione totale della Sanità. Il popolo sardo vi ha sfiduciato”. Dichiarazioni che non sono piaciute ai colleghi della minoranza, come ai consiglieri di Forza Italia Franco Mula e Gianni Chessa. “Dovreste pensare di più alle cose operative – ha detto Mula – Non state facendo nulla. A sentire la maggioranza, sembra che questa sanità funzioni perché siete arrivati voi dopo cinque anni di disastri, ma qualcuno si dimentica che abbiamo ancora i reparti chiusi a Nuoro”. Chessa invece invita Li Gioi a chiedere scusa: “Non mi piacciono queste frasi forti, siamo gente per bene non un’accozzaglia”.

Luca Pizzuto di Sinistra Futura scocca la freccia: “Date ordine di scuderia ai vostri direttori delle Asl di dimettersi e consentirci di governare per intero”. Anche Roberto Deriu del Pd fa scudo sul lavoro della Giunta: “Questa mozione non arriverà da nessuna parte, sentivate solo l’urgenza di una gara poetica. Andiamo sereni verso la nostra direzione, speriamo di non doverne votare altre dal risultato scontato”.

Al termine del dibattito dei consiglieri è intervenuto il diretto interessato, l’assessore Bartolazzi. “La mia dignità di uomo non è negoziabile. La storia del “Rombo di Tuono” è una frase decontestualizzata, utilizzata poi per fini politici. Così come la dichiarazione sulla Blue Tongue è stata strumentalizzata per denigrarmi. Avete definito “grottesca proposta” quella di aspettare la stagione invernale per risolvere la Blue Tongue, ma il dato epidemiologico dice altro, dice che non ho sbagliato”. Poi l’affondo su L’Unione Sarda: “Ci hanno massacrati per la gestione della Blue Tongue, ma ora si sono dimenticati di dire che si è quasi estinta. Mi hanno attaccato per le parole sul Businco, dicendo che ho offeso i medici, eppure la stessa testata scrive che la Sardegna è fanalino di coda per chirurgia oncologica e che il Businco è ultimo per numero di interventi eseguiti entro i termini. Domani mi aspetto un titolo del tipo “da Rombo di Tuono a oracolo della Barbagia“, perché ho avuto ragione. O son grottesche le parole o sono falsi i dati”.

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