Emergenza sanitaria a Macomer: il comitato chiede soluzioni immediate per garantire l’accesso alle cure

Salvatore

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Emergenza sanitaria a Macomer: il comitato chiede soluzioni immediate per garantire l’accesso alle cure

di Piergavino Vacca
lunedì 09 Dicembre 2024 - 10:42
Emergenza sanitaria a Macomer: il comitato chiede soluzioni immediate per garantire l’accesso alle cure

Macomer, l'ospedale (foto S.Novellu)

Prosegue instancabile l’opera del Comitato per la salute di Macomer. Nell’ultima riunione affollata si sono confrontati, con il presidente Francesco Nieddu, i sindaci della zona e il direttore del Distretto Maria Giovanna Porcu. All’inizio, da parte di Nieddu, l’esame dello stato dei servizi del distretto. In primis balza agli occhi la scarsità di dati che servano meglio ad inquadrare la situazione, anche se c’è l’impegno del Comitato di Distretto di appurarli e farli conoscere. Urgente conoscere anche il pacchetto di prestazioni, come promesso dall’assessorato alla sanità, per risolvere il problema delle liste d’attesa, anche nel territorio del distretto. Si sono, nel frattempo, aggravate le criticità già note con liste d’attesa chilometriche, mancanza di chiarezza nell’erogazione dei servizi e CUP che , spesso, non appare sincronizzato con quello regionale.

LE CRITICITÀ –  Incomprensibile il fenomeno delle sala d’attesa di qualche specialistica desolatamente vuota o il CUP deserto in qualche ora. L’impressione che se ne ricava e di un ridimensionamento del distretto e con una fuga dei cittadini dal medesimo. Altri problemi il contingentamento dei prelievi e il funzionamento a rilento del mammografo, le cui prestazioni arrivano al 2026. Urge rilanciare la mobilitazione perché  per lo stato ordinario della sanità, non solo del distretto, ma di tutta la regione, sono necessarie non pezze riparatrici ma provvedimenti strutturali. Di certo non sarà possibile tornare al passato, ma sono necessarie riorganizzazioni dei servizi a partire da quelli di base , a iniziare da quelli esistenti in ogni distretto. Dopo un necessario confronto tra comunità ed amministratori locali e forze sociali, naturalmente con il personale sanitario, programmare l’utilizzo razionale delle risorse umane e materiali esistenti. Accanto a questo metter in opera i Centri Operativi Territoriali, le Case di Comunità in ogni distretto e gli Ospedali di Comunità Territoriali. Inoltre occorre la rivisitazione dei fatiscenti ambulatori comunali e l’organizzazione di un servizio di trasporti.

Al dibattito è intervenuto il Sindaco di Macomer Riccardo Uda che ha denunciato la mancanza di potere del Comitato distrettuale e della Conferenza Sanitaria della ASL. Uda ha lamentato pure l’assenza di medici di base, soprattutto di un pediatra, che ha lasciato 800 bambini senza assistenza. La struttura di Macomer ha grandi potenzialità ed il territorio ha diritto al ritorno del laboratorio. La vice presidente del distretto Silvia Cadeddu ha ricordato come i Sindaci del Marghine hanno votato compatti contro il bilancio della ASLe ha rivendicato l’impegno, nel passato, per evitare lo smantellamento del distretto. Per ultimo la direttrice del distretto Maria Giovanna Porcu ha spiegato come la difficoltà nei prelievi nasce a causa del riammodernamento dei laboratori di Nuoro, mentre per la specialistica si è vincolati dall’affluenza delle richieste, poiché Macomer è baricentrico. Idem per le mammografie. Il distretto si sta impegnando per la realizzazione della Casa della comunità, nonché nell’espansione della teleassistenza e della telemedicina.

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