Da Sanremo a Sarule: il rapper Dargen D’Amico per la festa di Santa Lucia

Francesco Pirisi

Da Sanremo a Sarule: il rapper Dargen D’Amico per la festa di Santa Lucia

domenica 31 Marzo 2024 - 08:48
Da Sanremo a Sarule: il rapper Dargen D’Amico per la festa di Santa Lucia

L'ingresso di Sarule (foto Salvatore Novellu)

Il rapper Dargen D’Amico sarà il nome di richiamo dei tre giorni che Sarule dedica a Santa Lucia. L’artista di Milano sarà sul palco nel paese barbaricino questa sera, a partire dalle 22,00. Concluso il suo concerto, seguirà lo spettacolo del gruppo “Celebration”. D’Amico ha avuto un crescendo di notorietà negli ultimi anni. Nel febbraio scorso è stato tra i protagonisti del festival di Sanremo. I due spettacoli sono organizzati dai ragazzi della leva del 2006, insieme ai compaesani nati negli anni 1986 e 1996. Suoni e musiche d’importazione, dunque.

Darger D’Amico

Prima che scatti il momento della proposta etnica, dei balli sardi, martedì sera, giorno in cui Sarule festeggia Sana Lucia Martire siracusana. Spettacolo previsto per le 21,30, ancora nella piazza “Senatore Cheri”. Le presenze: Gruppo folk “Monte Gonare” (Sarule),  associazione culturale “Fedora Putzu” (Selargius),  associazione culturale “Ittiri Cannedu”, Gruppo folk “San Sebastiano” (Samugheo), Gruppo folk “Tiscali” (Dorgali), Gruppo folk “Santa Barbana” (Macomer), Associazione culturale “Murales” (Orgosolo), Gruppo folk “Nugoresas” (Nuoro), Gruppo folk “Brathallos” (Fonni). Balli per tutti, nella conclusione della serata, con l’accompagnamento del complesso “Sonos in cumpanzia”. L’omaggio religioso alla martire sempre martedì, durante la messa nella parrocchia (ore 10,30). Sarà anticipata dalla processione. I ragazzi vestiti con l’abito tradizionale (“su ghestire rusticu”), accompagneranno il simulacro per le vie del paese. Cene comunitarie e giochi per i bambini anch’essi nel cartellone, che si avvale del supporto di Comune e Pro Loco. Comunità piccola, ma programma di richiamo. Perché forte è il legame con la santa di Siracusa. D’altra parte si tratta di una figura emblematica nella storia del Cristianesimo. Morì arsa in un rogo, nella sua stessa città, nel 304, quando nell’impero romano impazzava la persecuzione di Diocleziano. La colpa quella di non aver abiurato alla fede che professava. Il suo gesto fu manifesto a tal punto che il culto per la martire iniziò nello stesso secolo, come testimonia un’epigrafe nelle catacombe di Siracusa. La Chiesa la celebra il 13 dicembre. A Sarule l’inclemenza di inverni rigidi aveva consigliato lo spostamento al martedì dopo Pasqua, data osservata dai primi decenni del ‘900.

F.P.

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