Giornata FAI Primavera: il Faro Capo bellavista di Arbatax e l’ISRE protagonisti dell’edizione 2024

Sonia

Giornata FAI Primavera: il Faro Capo bellavista di Arbatax e l’ISRE protagonisti dell’edizione 2024

venerdì 22 Marzo 2024 - 09:47
Giornata FAI Primavera: il Faro Capo bellavista di Arbatax e l’ISRE protagonisti dell’edizione 2024

Museo del Costume, i pani tradizionali (foto S.Novellu)

Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano anche in provincia di Nuoro, con un doppio appuntamento, le Giornate FAI di Primavera. Il week end inizia sabato ad Arbatax con l’apertura di un sito sicuramente molto particolare.

IL FARO DI CAPO BELLAVISTA–  Uno dei più importanti della Sardegna per il supporto alla navigazione. Costruito nell’omonimo sito sulle rovine di una antica torre spagnola, entrò in funzione nel 1866, dopo una visita del generale Alberto Lamarmora che ne segnalò la felice posizione. Quando era una semplice torre faceva parte del complesso di strutture fortificate che dal medioevo al 19esimo secolo costituiva il sistema di avvistamento e difesa dell’Isola. Oggi dai suoi 156 metri sul livello del mare invia segnali luminosi fino a 26 miglia, facilitando la tenuta delle rotte e dunque rendendo più sicura la navigazione. È gestito dalla Marina Militare, e accanto vi sorge una attrezzata stazione meteorologica ( gestita invece dall’Aeronautica) che contribuisce quotidianamente alla mappatura meteorologica su tutto il territorio nazionale. Il tutto circondato da uno stupendo contesto naturalistico e da panorami mozzafiato sia verso il mare che verso la terraferma.

MUSEO ISRE – Domenica 24 a Nuoro apertura del Museo Etnografico dell’ISRE, non per visitare le sue ricchissime sale espositive, ma per raccontare la particolarità e la storia di una struttura unica, ideata e progettata da Antoni Simon Mossa, tenacemente sardista, geniale e poliedrica figura di architetto, cineasta, regista, cultore e studioso della lingua catalano­ algherese e infine anche musicista. Nato nel 1916 e Padova, studiò architettura e sbarcò nell’Isola da militare nel 1943, fu redattore della prima mitica Radio Sardegna; nel 1946 iniziò la sua carriera di libero professionista, nel corso della quale guardò sempre con attenzione e orgoglio le caratteristiche della realtà edilizia sarda, inclusiva degli innumerevoli apporti esterni succedutisi nel secoli ed elaborata dalle maestranze sarde. Dopo la proclamazione della Repubblica e la nascita della Regione Autonoma, nell’Isola fu riproposta con convinzione la necessità di creare a Nuoro un museo che mettesse in vetrina non solo i costumi tradizionali ma tutto il patrimonio etnografico dell’Isola. Il tutto divenne presto un progetto concreto, affidato proprio a Simon Mossa, che lanciò l’idea di un villaggio fantastico in cui fossero presenti diverse tipologie edilizie sarde, il “villaggio Isola” o anche “paese museo”, una sorta di concentrato dei tipi architettonici presenti in Sardegna. Fu prescelto il sito del colle di Sant’Onofrio, i lavori iniziarono nel 1957 e si conclusero nel 1961; ma nel 1971 Simon Mossa morì prematuramente, e il museo fu aperto solo nel 1976. Tra il 2010 e il 2015 fu sottoposto a un parziale restyling che modificò alcuni suoi aspetti caratteristici senza però cancellarne il fascino, che i visitatori avranno modo di apprezzare guidati dagli studenti ciceroni. Al termine della giornata l’Auditorium del Museo ospiterà un concerto di Battista Giordano e di Antonella Chironi che suoneranno anche alcuni brani composti da Simon Mossa. Per l’occasione l’ATP ha riattivato la linea 6 Museale che consentirà ai visitatori di raggiungere il sito su un percorso che attraverserà la Città (prezzo 1 euro).

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