Adelasia Cocco Floris, quasi contemporanea del premio Nobel Grazia Deledda, è stata la prima donna medico condotto d’Italia, nel lontano 1914. E fu anche la prima donna sarda ad avere la patente di guida, nel 1919. Ricordando la figura di questa grande donna, intendiamo celebrare la ricorrenza dell’Otto Marzo. L’incontro si svolge il 5 marzo nella sala dello storico bar Cambosu di piazza Vittorio Emanuele con inizio alle 18. Dopo l’introduzione di Angelo Altea ci sarà la relazione di Battistina Foddai, medico ospedaliero in pensione. È prevista la trasmissione in diretta sulla pagina Facebook I Martedì Letterari e, in differita, sulla omonima pagina di Youtube.
Adelasia Cocco Floris, nel 1914, fece domanda per ottenere una condotta medica, ma il prefetto respinse sdegnosamente la richiesta ritenendola “sconveniente e spudorata, perché è una donna”. Tuttavia il Consiglio comunale le rinnovò la fiducia e così divenne il medico condotto degli abitanti del rione di Seuna, a cui si aggiunsero poco tempo dopo quelli della frazione di Lollove, dove il suo predecessore – Andrea Romagna – era stato ucciso in un agguato.
Ad Adelasia Cocco Floris, Grazia Deledda – amica con Angelo De Gubernatis del padre Salvatore, intellettuale progressista – dedicò il romanzo Cosima per celebrare il coraggio di una donna volitiva e determinata in un contesto chiuso e tradizionalista come era quello sardo.