OLBIA – “Storie di un attimo” arriva quest’anno alla XXII edizione. Dall’11 novembre al 3 dicembre la fotografia sarà protagonista con mostre, incontri, proiezioni, presentazioni, workshop, dimostrazioni di sviluppi in camera oscura, mostra mercato di materiale fotografico. Le mostre, come da tradizione, sono allestite negli spazi del Museo Archeologico mentre alla Società dello stucco e al Politecnico Argonauti si terranno gli altri eventi.

Alcune foto di Tano D’Amico (foto S.Novellu)

Il Festival della fotografia popolare, vede quest’anno protagonista indiscusso il grande fotografo Tano D’Amico che, ironia della sorte, muove i primi passi nella fotografia proprio in Sardegna, nei primi anni Settanta, con un reportage sul petrolchimico di Porto Torres realizzato su commissione del periodico Lotta Continua.

Nell’intervista che segue, Tano ci racconta il senso del proprio lavoro e dell’immagine simbolo del reportage citato.

LE INTERVISTE A MARCO NAVONE E TANO D’AMICO

Marco Navone, ideatore del Festival insieme agli altri membri dell’associazione Politecnico degli argonauti, nell’intervista spiega il ricco calendario degli eventi espositivi, e in particolare del progetto, volto a una riflessione sulla fotografia come ricordo e testimonianza del nostro tempo “L’Immagine ritrovata“, nell’ambito del quale sono state selezionate e salvate dall’oblio alcune serie di immagini private originali, evocative dei decenni passati.

L’immagine ritrovata, Storie di un attimo (foto S.Novellu)

Tra le altre mostre si segnalano “Il sol dell’avvenire”: un reportage in esclusiva sull’ultimo film di Nanni Moretti realizzato dal suo fotografo di scena Alberto Novelli; “Teste in cassetta”, di Piero Pes, una riflessione fotografica sulla pesca, sua grande passione; “Lost in Tradition”: un reportage originale e di impatto sulla Sardegna di Tore Murru.

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