Pau. Alla scoperta dell’ossidiana del Monte Arci

Salvatore

Pau. Alla scoperta dell’ossidiana del Monte Arci

mercoledì 25 Ottobre 2023 - 05:00
Pau. Alla scoperta dell’ossidiana del Monte Arci

Pau, un frammento di ossidiana (foto K.Lai)

di Kevin Lai

L’OSSIDIANA – La Sardegna, con la sua straordinaria bellezza naturale e la sua ricca storia, è famosa per molte cose: spiagge mozzafiato, antiche rovine e una cultura unica. Ma c’è un tesoro nascosto sotto la sua superficie che non tutti conoscono: l’ossidiana di Pau. Questa preziosa gemma vulcanica ha una storia affascinante e una bellezza intrinseca che la rende un tesoro unico e molto apprezzato dagli appassionati di minerali e gioielli in tutto il mondo.

L’ossidiana è una roccia vulcanica di origine magmatica, conosciuta per la sua lucentezza vetrosa e la sua struttura cristallina. La sua bellezza risiede nella sua vasta gamma di colori e sfumature, che variano dal nero al grigio o dal verde scuro al marrone. Questi colori sono il risultato di diverse impurità minerali presenti nella roccia vulcanica. È stata creata da eruzioni vulcaniche che si sono verificate milioni di anni fa, e la Sardegna è una delle poche regioni in Europa dove si può trovare in abbondanza questa pietra preziosa. Il più grande giacimento di ossidiana in Sardegna è nel territorio di Pau, in provincia di Oristano.

Frammenti di ossidiana (foto K.Lai)

Frammenti di ossidiana (foto K.Lai)

IL MONTE ARCI – Il Monte Arci è un massiccio di formazione vulcanica che si estende per 150 kmq raggiungendo l’elevazione massima di 812 metri con la località denominata Trebina Longa, in territorio di Morgongiori. La Trebina Longa, la Trebina Lada (m 703) e Su Corongiu de Sizoa (m 463) sono tre speroni rocciosi generati dalla lava di antichi condotti di alimentazione vulcanica, consolidatasi e portati alla luce a seguito dell’erosione del materiale più tenero depositato tutt’intorno.

All’interno del Monte Arci è possibile distinguere numerose aree di affioramento di ossidiana. Quattro di queste mostrano ossidiane differenti per composizione chimica e anche, talvolta, per l’aspetto esteriore: si tratta delle qualità che oggi sappiamo essere state sfruttate in età preistorica. Questa antica pietra è stata utilizzata dalle antiche civiltà in tutto il mondo per la produzione di armi, utensili e gioielli. La sua durezza e la sua capacità di ottenere un taglio affilato la resero molto preziosa per la fabbricazione di frecce, coltelli e rasoi.

LA STORIA E GLI ANTICHI UTILIZZI – L’ossidiana in Sardegna è un tesoro geologico con radici antiche. Essa è stata utilizzata dalle antiche civiltà in tutto il bacino del Mediterraneo per la produzione di armi, utensili e gioielli. Il suo valore è legato non solo alla sua rarità ma anche al legame con le antiche civiltà che hanno abitato la Sardegna. La sua bellezza misteriosa e unica la rende una scelta ideale per chi cerca gioielli distinti e significativi. La sua durezza e la sua capacità di ottenere un taglio affilato la resero molto preziosa per la fabbricazione di frecce, coltelli e rasoi. In Sardegna, l’ossidiana di Pau è stata utilizzata, oltre che commerciata, dalle popolazioni nuragiche come testimoniano i numerosi ritrovamenti in avvenuti nei siti archeologici nuragici.

Oggi, questa risorsa è ampiamente utilizzata nella produzione di gioielli e creazioni artigianali. La lavorazione artigianale dell’ossidiana è un’arte tramandata di generazione in generazione. Gli artigiani locali hanno sviluppato abilità speciali per lavorare questa pietra, scolpendo dettagli intricati e producendo pezzi unici che riflettono la cultura e la tradizione sarde. Anelli, orecchini, collane e pendenti sono alcune delle creazioni più popolari. La lucentezza vetrosa della pietra la rende un materiale ideale per gioielli di lusso.

Pau. Museo dell'ossidiana (foto K.Lai)

Pau. Museo dell’ossidiana (foto K.Lai)

IL MUSEO DELL’OSSIDIANA A PAU – Situato nel pittoresco paese di Pau, in provincia di Oristano, il Museo dell’Ossidiana è un gioiello che attrae visitatori da tutto il mondo per la sua offerta culturale e educativa unica, tali da renderla una tappa obbligata per chiunque si trovi nell’isola.

Inaugurato il 6 marzo 2010, e realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari e il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, è unica struttura museale monotematica in Europa dedicata a questo minerale.

Qui il visitatore ha l’opportunità di immergersi nella storia e nella geologia di questa straordinaria roccia vulcanica. Ecco alcune delle esperienze che attendono i visitatori. Il museo ospita una vasta collezione di campioni di ossidiana provenienti da diverse parti dell’isola e del mondo. Questi campioni mostrano la varietà di colori, morfologia e forme che l’ossidiana può assumere. Nella seconda sala vi è una sezione dedicata alla storia dell’uso di questa pietra con particolare enfasi sulla sua importanza nelle culture antiche. Potrete vedere reperti archeologici, tra cui armi e utensili utilizzati dalle antiche civiltà sarde. Questi oggetti offrono un’interessante finestra sul passato della Sardegna.

Uno dei punti salienti del museo è la possibilità di acquistare gioielli e creazioni artigianali in l’ossidiana di Pau. Gli artigiani locali lavorano con cura questa pietra preziosa per creare pezzi unici che riflettono la cultura e la tradizione sarde. Questi oggetti sono dei ricordi perfetti o regali speciali.

Il museo offre anche attività interattive, come laboratori di lavorazione della pietra, che consentono di provare la sensazione di lavorare questa pietra con le proprie mani, e un’esperienza immersiva di esplorare la geologia, la storia e la cultura della Sardegna.

Terminata la visita al museo, una rete di sentieri permette di attraversare rigogliosi boschi di querce e di apprezzare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche dello stesso Monte Arci.

Sotto la guida di un archeologo, inoltre, è possibile visitare l’area archeologica di Sennixeddu, dove le comunità neolitiche lavoravano l’ossidiana per produrre un semilavorato che veniva poi esportato anche fuori dall’isola. Qui, infine, sarà illustrato come distinguere un un frammento di ossidiana naturale da uno lavorato dall’uomo.

LE IMMAGINI, di Kevin LAi

Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna – Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio

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