Limite di velocità di 30 chilometri orari sulla strada provinciale che dalla statale “128” porta a Olzai, in Barbagia.
Sette chilometri pieni d’insidie, è la ragione del limite di percorrenza, collocato qualche giorno fa. Ma queste più che altro sono determinate da alcune scarpate non protette dal paracarro.
La volontà era certo d’installarli per garantire la sicurezza degli automobilisti, come emerge dalle reti di plastica arancioni, che occultano i vuoti sotto la cunetta, dove compare la scritta “lavori in corso”. Peccato che sia così da qualche anno. Tanto che la rete è ormai avvolta dalle erbacce.
Niente barriere metalliche, dunque, e fino ad ora l’ente preposto, la Provincia, non ha fatto altro che limitare la velocità proprio nell’innesto sulla statale, nel tratto Sarule-Gavoi, a “Badu ‘e Orane”. Ma gli automobilisti neppure lo vedono il cartello, forse perché convinti che non sia neppure pensabile in una “provinciale” viaggiare sotto la stessa velocità (50 chilometri orari) prevista per i centri urbani.
I rischi a questo punto sono tutti a carico di chi la percorre, compresi molti turisti, che iniziano a transitarvi dalla primavera. Tra il secondo e il terzo chilometro le maggiori insidie, con strapiombi di diversi metri, che si aprono oltre la rete di plastica, tra i tornanti prima di arrivare a Olzai. Percorso in discesa, per cui il rischio è ancora più alto.
La posa del cartello, a “Badu ‘e Orane”, con il limite dei “30”, potrebbe anche essere letto nella prospettiva di un ritorno d’interesse per l’arteria “Badu ‘e Orane”-Olzai”, con la riapertura del cantiere, per eliminare i punti pericolosi con l’installazione dei paracarri. I tempi del resto sono più che maturi, così come i rischi per i viaggiatori.
Francesco Pirisi

