Stava scontando una condanna definitiva a 16 anni nella colonia penale di Mamone per aver ucciso il padre il giorno di Capodanno del 2014 al culmine di una lite. Ma il 27 maggio dello scorso anno, Pietro Basile, alla scadenza di una licenza premio di cinque giorni per preparare l’esame di maturità all’alberghiero, non si è presentato nella caserma dei carabinieri di Bitti per la firma, facendo perdere le proprie tracce da oltre un anno.
Alle 13.00 di oggi il 28enne di Bitti si è costituito spontaneamente alle Forze dell’ordine accompagnato dal proprio avvocato, Angelo Manconi.
Il giovane che ha vissuto momenti di grandi difficoltà: Pietro in tutte le udienze del processo si era difeso dicendo di aver ucciso il padre per “difendere la madre” al culmine dell’ennesimo litigio in famiglia.
Qualche mese fa, l’oggi 28enne di Bitti è diventato padre ed è proprio la nascita del figlio, da quanto si apprende, la motivazione che gli avrebbe fatto maturare l’idea di tornare indietro sulla decisione e presentarsi di sua spontanea volontà alle Forze dell’ordine.
Non rientra in carcere dopo una licenza premio: Pietro Basile è ufficialmente ricercato
