Transazione energetica e fonti rinnovabili in Sardegna. A Nuoro si è fatto il punto nella sede di Progetto per Nuoro in pizza Satta in occasione di un convegno. I lavori sono stati coordinati da Lisetta Bidoni mentre i relatori l’ingegnere Bustiano Cumpostu che ha trattato l’impatto dell’energia sostenibile sul territorio, l’insegnante Ivana Cucca e l’esperto di fondi comunitari GB Sanna hanno parlato delle ricadute in termini economici e urbanistici di questa energia non inquinante.

Un momento del dibattito sulla transazione energetica (foto F. Nieddu)
Nello specifico Bustianu Cunpostu ha illustrato e proposto un interessante Progetto “Energia giusta” un sistema energetico sardo, a misura dei sardi, autosufficiente ma interconnesso al sistema energetico europeo e mondiale, con l’ obiettivo di uscire quanto prima dall’era della generazione di energia derivata dalla combustione di materie fossili e con l’assoluta opposizione alle servitù energetiche che si vogliono imporre alla Sardegna tramite impianti che: «Sotto le mentite spoglie della transizione energetica permettono il saccheggio delle nostre risorse energetiche rinnovabili, sole, vento e maree da parte dei peggiori corsari del settore».
GB Sanna dopo aver illustrato le linee direttive del PNRR , evidenziando procedure di accesso ai finanziamenti, di spendita e di rendicontazione, non ha nascosto le sue preoccupazioni e le sue riserve, se non ben gestito «Il PNRR costerà carissimo ai cittadini delle Repubblica Italiana» e la Sardegna rischia di divenire «la HUB elettrica della Repubblica Italiana ed anche di qualche Stato vicino che pagherà ai gestori l’energia elettrica prodotta». In chiusura il relatore ha rivolto un appello alla classe politica perché agiscano in fretta in difesa del territorio.
Ivana Cucca ha precisato: «Gli attacchi speculativi attuali in ambito di energie rinnovabili, a cui dobbiamo opporci categoricamente non possono essere una scusa per non proseguire l’obiettivo della sostituzione delle nostre fonti energetiche che da fossili devono divenire rinnovabili»
È seguito una ampio ricco e articolato dibattito, da cui è emerso una forte preoccupazione in relazione alla occupazione e devastazione selvaggia del territorio, all’instaurarsi di nuove forme di colonizzazione e servitù ( servitù energetiche) sottraendo al popolo sardo il potere di gestire, salvaguardare e pianificare. Da tutti è stata sollecitata una mobilitazione dal basso e il coinvolgimento delle amministrazioni comunali che dovrebbero farsi carico di informare le comunità sui processi in atto,
F.Nieddu
