NUORO – “Cani sofferenti, denutriti, malati, con le piaghe, in mezzo ai loro escrementi”. Così, le Iene, il noto programma Mediaset, sono arrivate fino Nuoro per un servizio impietoso sul canile Croce Blu, in cui Filippo Roma ha intervistato un ex volontario, il responsabile della struttura Pierpaolo Seddone e il geometra Maurizio Coda, funzionario servizio parchi, verde urbano e randagismo al Comune del Capoluogo barbaricino, mentre Antonio Colonna, di Stop Animal Crimes, ha raccontato le vicende giudiziarie che in tempi recenti hanno interessato il canile “lagher” nuorese.
“La maggior parte dei cani erano denutriti, altri manifestavano comportamenti anomali come convulsioni o crisi epilettiche, tutti segni di maltrattamento – ha spiegato Colonna. Un veterinario della ASL di Nuoro ha trovato la situazione sconcertante, come ad esempio da pavimentazione corrosa dall’accumulo delle feci dei cani lasciate sul pavimento… ; alcuni cani hanno evidenti segni di aggressione da parte dei cani dominanti, tenuti negli stessi box… In seguito a questo accertamento della ASL locale, la Procura ha chiesto il sequestro del canile e lo spostamento di tutti gli animali in strutture più idonee. Ma il titolare, Pierpaolo Seddone, si è opposto al sequestro e il tribunale di Nuoro gli ha dato ragione”.
Il servizio è poi andato avanti con l’intervista a un ex volontario della struttura, allontanato di recente, il quale in lacrime ha spiegato come all’origine dei problemi ci sia “solo un problema di soldi, i cani – ha chiarito il volontario – sono soldi, la loro salute e il loro benessere non sono importanti, possono essere soppressi e sostituiti, tanto non sono microcippati … L’importante è averne un numero elevato, così da per potersi garantire le sovvenzioni del comune (che ammontano a ben 163mila euro di fondi pubblici all’anno)”.
E qui interviene ancora Colonna che spiega che con quella cifra, non avendo il canile dipendenti ma solo volontari, si potevano assistere non 100 cani, tanti quanti sono quelli “ospitati” nella struttura nuorese, ma almeno 200.
Il servizio si chiude con l’intervista al gestore del canile che si affanna a spiegare come la sua struttura sia in regola e che tutte le carte che lo accusano siano false, sostenendo di essere in possesso di attestazioni di conformità che, però, non mostra al giornalista.



