Il paese della Barbagia il 24, 28 e 29 aprile, apre le porte dei suoi laboratori e mette in mostra le produzioni tradizionali: dall’arte dolciaria, alle ceramiche decorate, ai lavori in filigrana.
Dorgali, capitale dell’artigianato tra la Barbagia, le Baronie e l’Ogliastra, mette in vetrina l’arte delle lavorazioni tipiche e spalanca le porte del paese ai visitatori nelle tre giornate del 24, 28 e 29 aprile. Un viaggio tra le botteghe artigiane del centro, dove si potrà visitare il cuore pulsante delle produzioni dorgalesi attraverso un percorso esperienziale dentro i laboratori: dal settore dolciario a quello delle ceramiche decorate fino al settore orafo.

Pistiddu dorgalese
Ma si potrà anche partecipare alle visite guidate e alle degustazioni nella cantina e nella Cooperativa Pastori a un convegno sull’artigianato artistico il 29 aprile e visitare i Musei e le bellezze naturalistiche del paese. L’evento dal titolo “Esperienze artigianali a Dorgali” è alla sua seconda edizione e fa parte di un progetto triennale cofinanziato dal comune di Dorgali e dalla legge regionale 7 dell’assessorato regionale al Turismo con il bando “Manifestazioni esperienziali”. Nasce con l’obiettivo di promuovere l’identità e la storia del paese attraverso le produzioni artistiche, le manifestazioni culturali e la bellezza del territorio tra l’ entroterra e la costa, dove si trova il mare cristallino di Cala Gonone, le grotte di Ispinigoli e del Bue Marino. Il paese barbaricino promuove l’arte e la tradizione in un periodo di bassa stagione, quando ancora non c’è traccia del turismo balneare di massa che si riversa durante l’estate nella frazione di Cala Gonone e riscopre un nuovo tipo di visitatore: più consapevole e curioso, desideroso di conoscere il cibo, la storia i paesaggi, l’archeologia, i costumi e le tradizioni: «Questo progetto che dà vita alla manifestazione insegue due obiettivi – spiega Sonia Mele assessore al Turismo e alle Attività produttive del comune di Dorgali -: valorizzare l’artigianato artistico troppo spesso dimenticato e rispondere alla richiesta di turismo esperienziale sempre più ricercato dal turista che vuole entrare nelle nostre pasticcerie, nelle botteghe dell’orafo e del ceramista, per toccare con mano i processi di lavorazione e vedere la materia che si forgia. Le lavorazioni artistiche e la tradizione dolciaria sono la storia del nostro paese che insieme alle bellezze del territorio e del nostro mare producono economia. L’evento promuove anche la bellezza dei nostri musei e delle nostre grotte e si chiude il 29 aprile con un convegno dedicato all’artigianato artistico, al quale interverranno interverranno docenti dell’Università di Sassari ed esponenti delle istituzioni regionali e nazionali».
Dieci le aziende che offriranno dei laboratori gratuiti e mostreranno ai visitatori le fasi della produzione della filigrana dorgalese, la lavorazione del “pistiddu” il dolce tipico fatto col mosto dell’uva e della ceramica. Per partecipare al percorso basterà iscriversi nel sito www.conoscidorgali.it . Durante la manifestazione sarà possibile inoltre visitare gratuitamente il museo archeologico, partner del progetto, il museo civico dedicato al pittore, scultore e ceramista Salvatore Fancello e si potrà fare tappa alla Cantina di Dorgali e alla sede della Coop Pastori dove sono previste degustazioni e visite guidate.
Sandro Pira orafo: «Puntiamo a far scoprire il lavoro artigianale tradizionale al grande pubblico, abituato a conoscere l’oreficeria nei centri commerciali – spiega Sandro Pira titolare da 30 anni una bottega orafa – Il settore orafo è uno dei più antichi e caratterizzanti di questo paese, non a caso il costume da donna di Dorgali è uno dei costumi sardi più ricchi di gioielli. Siamo specializzati nella lavorazioni tradizionali della filigrana in oro e argento ma abbiamo acquisito anche le nuove tecniche come il cesello e la microincisione. Produciamo la classica zoica (la collana in filigrana e pietre preziose ndr), la fede sarda, le spille, gli orecchini a rotelle e tanto altro. Il turista vede nella filigrana l’oggetto più caratteristico nella fedina sarda in filigrana e in generale cerca il gioiello tradizionale».
Alessandra Carta titolare della pasticceria Antiche Tradizioni: «Vogliamo aprire le nostre botteghe per mostrare l’autenticità dei nostri prodotti e le lavorazioni fatte a mano nel segno della tradizione – spiega Alessandra Carta titolare dell’attività Antiche Tradizioni –. Il nostro è un piccolo laboratorio di dolci tipici arrivato alla terza generazione, dove attualmente lavoro io e mia madre. Produciamo s’aranzada, gli amaretti, su pistiddu e lavoriamo i savoiardi a mano senza l’aiuto di macchinari così come faceva mia nonna. Riproponiamo le ricette autentiche delle quali non abbiamo mai modificato gli ingredienti, fedeli a una tradizione dolciaria che non conosce crisi: a Dorgali abbiamo sette pasticcerie all’attivo e lavoriamo tutti grazie anche ai numerosi turisti che nella bella stagione transitano nella nostra costa».
