Nuoro. “Come è stato possibile evadere da Badu ‘e Carros?”: confronto tra la Commissione Giustizia parlamentare e il prefetto

Franceschino Nieddu

Nuoro. “Come è stato possibile evadere da Badu ‘e Carros?”: confronto tra la Commissione Giustizia parlamentare e il prefetto

venerdì 31 Marzo 2023 - 21:53
Nuoro. “Come è stato possibile evadere da Badu ‘e  Carros?”: confronto tra la Commissione Giustizia parlamentare e il prefetto

L'incontro in Prefettura con la Commissione Parlamentare (foto F. Nieddu)

La commissione Giustizia della Camera –Pietro Pittalis (FI), Barbara Polo (FDI) e Alessandra Todde (M5S) – ha varcato i cancelli del carcere di Badu ‘e Carros, a Nuoro, intorno a mezzogiorno per una visita sopralluogo, dopo le denunce per i problemi di sicurezza e vuoto di organico, in seguito alla clamorosa fuga dal reparto di alta sicurezza del boss della mafia garganica Marco Raduano (APPROFONDISCI).

L’incontro in Prefettura con la Commissione Parlamentare (foto F. Nieddu)

Nel pomeriggio, invece, ha avuto un incontro con il prefetto Giancarlo Dionisi e i responsabili delle Forze dell’ordine. Al vaglio le criticità presenti nella struttura detentiva:  in primis un organico della polizia  insufficiente (all’appello mancano almeno 60 agenti) per gestire tanti detenuti.

Però, anche dai massimi esponenti rappresentanti dello Stato la perplessità è stato comunque avanzata: «È assurdo che in un carcere di massima sicurezza come quello di Nuoro, dal quale nessuno è mai evaso, sia avvenuta una simile fuga».

Poi sono state snocciolate tutte le  problematiche per una struttura che, dopo la fuga del boss, è crollata come un castello di carte: carenza del personale amministrativo e ducativo; gravi problematiche si riscontrano  anche nell’assistenza sanitaria sopratutto per attivare le procedure riguardanti i detenuti con problemi psichici per i quali in Sardegna è presente anche una struttura in provincia di Cagliari ma è insufficiente.

I servizi medico sanitari all’interno degli istituti penitenziari  dipendono dalla Regione che, secondo quanto è stato detto in sede di conferenza questa sera,  non è mai intervenuta per garantire  un numero adeguato di specialisti e sanitari: su questo punto la Commissione avrà una interlocuzione con l’assessorato regionale alla Sanità per capire se c’è una programmazione in merito e quali sono i tempi di attuazione.

«Le problematiche presenti sono tante, a cominciare dalla carenza di personale. Bisogna portarle all’attenzione del Parlamento e del Ministero della Giustizia affinché si trovino al più presto le soluzioni» ha sottolineato  il presidente della commissione Giustizia della Camera, Pietro Pittalis (Fi).

«Non sono criticità che scopriamo oggi dopo l’evasione del pericoloso detenuto – ha aggiunto la deputata Barbara Polo (FdI) – ma è un’emergenza che si trascina dopo anni di impoverimento delle risorse della sicurezza interna al penitenziario. Nella finanziaria è prevista l’assunzione di 1117 agenti di Polizia penitenziaria, ma è chiaro che non bastano per tutta la penisola, si poteva fare molto di più gradualmente e non solo quando si arriva a una situazione di necessità e paura».

Le soluzioni sono state sollecitate con forza dai sindacalisti della Polizia penitenziaria nel corso dell’incontro con i parlamentari.

«È urgente l’assunzione di organico e stiamo parlando di almeno una sessantina di agenti in più per passare dai 140 attuali a 200, che servono per coprire le esigenze di un carcere che ospita 224 detenuti, di cui alcuni in regime di 41bis – ha spiegato Giovanni Villa, segretario della Fns Cisl, presente all’incontro con i sindacalisti del Sappe, Sinappe, Uspp, Osap e Cgil -. Così come è urgente la sistemazione del muro di cinta e la conclusione della nuova sezione detentiva per cui il Dap ha stanziato in tutto 8milioni di euro. Al più presto devono essere introdotti sistemi anti scavalcamento e i colleghi devono essere sgravati dalla sorveglianza e cura dei detenuti psichiatrici, da gestire invece in strutture adeguate».

Il “tallone d’Achille” è stato ufficialmente messo in rilievo ma rimangono anche tanti dubbi come, ad esempio, sapere a che punto sono le ricerche sul boss del Gargano; avere conferma che il giorno della fuga è stato aiutato e, nel caso, da chi. RIsposte che la Sardegna si aspetta, è in primis i nuoresi, data la pericolosità del fuggitivo

F.Nieddu

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