Diritti negati e situazione critica per gli ospiti del CPR di Macomer. Lo hanno denunciato in occasione di un’assemblea pubblica il movimento  “NoCPR Macomer   e l’associazione “LasciateCIEntrare”.

Lo spunto è stata  la tragedia di Cutro  accaduta di recente, occasione per riflettere in generale su come il Governo italiano gestisce da tempo l’accoglienza per queste persone che già scappano da situazioni di guerra, fame e ristrettezze sociali ed economiche.

Le associazioni ribadiscono le condizioni igieniche e sanitarie precarie se non inesistenti a cui sono sottoposti gli ospiti del CPR.

A breve la struttura, in quanto destinataria di un ulteriore finanziamento, andrà ad accogliere il doppio degli stranieri senza però essere in grado: da 50 ospiti si passerà a 100, denunciano le associazioni, con   il riscaldamento mal funzionante,  l’acqua calda pressoché assente e  le coperte insufficienti.

Stranieri che  hanno difficoltà nella comunicazione nel farsi capire dai mediatori.  Gli internati nel tempo hanno inscenato tante proteste per segnalare le loro condizioni disperate ma a oggi sono rimaste inascoltate: l’ultima in ordine di tempo è di qualche settimana fa: alcuni di loro  sono saliti sul tetto della struttura, per protestare per le condizioni in cui vivono, in seguito hanno attuato lo sciopero della fame.

L’ultima segnalazione da parte delle associazioni è il fatto che nel tempo si sono promosse raccolta viveri e indumenti per gli ospiti della struttura ma c’è difficoltà a farglieli avere per le regole troppo severe a cui è sottoposto il CPR .

F.Nieddu