Nuoro. Circolo Peppino Catte: “Si tenta l’ennesimo vilipendio alla Casa natale del poeta Sebastiano Satta”

Salvatore

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Nuoro. Circolo Peppino Catte: “Si tenta l’ennesimo vilipendio alla Casa natale del poeta Sebastiano Satta”

lunedì 06 Marzo 2023 - 16:24
Nuoro. Circolo Peppino Catte: “Si tenta l’ennesimo vilipendio alla Casa natale del poeta Sebastiano Satta”

Piazza Satta e, oltre le baracche, Casa Satta (foto S.Novellu)

Dopo che noi a più riprese abbiamo sollevato il problema della destinazione d’uso della Casa natale del poeta nonché Vate di Sardegna Sebastiano Satta (così come dei soprusi che continua a subire l’omonima piazza antistante, concepita da Costantino Nivola come un’idea unitaria, composta da massi di granito a reggere sculturine in bronzo, panche e pavimentazione in granito disegnati ad hoc, pietra per pietra, il tutto ormai ridotto a qualcosa di più simile a una baraccopoli che a un’opera d’arte), e la recente presa di posizione dell’ex sindaco di Nuoro Annico Pau (APPROFONDISCI), a scendere in campo, questa volta, è il Circolo Peppino Catte di Nuoro:

“La tormentata storia della Casa natale di Sebastiano Satta – si legge nella nota del Circolo Catte –, tanto osannato e maltrattato da noi nuoresi (pensiamo al monumento realizzato da Francesco Ciusa e a lui dedicato in cima al colle di Sant’Onofrio e ancor oggi vilipeso e distrutto).

Vi è un modo certo per sprecare tempo prezioso e denaro pubblico: quello di non rispettare il principio di ‘continuità amministrativa’. È accaduto con l’Ex Mulino Gallisai, decadente dal lontano 1962, acquistato, progettato e finanziato invano, o all’Ex albergo ESIT in cima al monte Ortobene e, infine, al triste destino della Casa del nostro sommo poeta in piazza Satta. Neppure la volontà di Nivola viene rispettata che concepì la Piazza come anticamera della casa stessa del Poeta.

Piazza Satta assediata dalle baracche (foto S.Novellu)

Piazza Satta assediata dalle baracche (foto S.Novellu)

Acquistato tardivamente, finanziato e restaurato con una precisa destinazione e dopo decenni ancora oggetto di periodiche mutate destinazioni. Dopo le incertezze e gli smarcamenti dell’ex assessore Crisponi (da nessuno rimpianto), si ipotizza ora un ulteriore e differente utilizzo: “Officina municipale del sapere, del condividere e della creatività per la diffusione e lo sviluppo dell’autonomia digitale”. Tutto, quindi, fuorché la destinazione originaria voluta da una decina di altri sindaci.

E di fatto, non è che in città manchino gli edifici che potrebbero ospitare una tale iniziativa, vista la presenza di decine di immobili chiusi da decenni, e di cui da anni non si parla, che potrebbero essere utilizzate per le “officine” ipotizzate del nostro Sindaco.

Casa Satta (foto S.Novellu)

Casa Satta (foto S.Novellu)

Pensiamo – prosegue – all’ex ufficio di collocamento in via Ballero (adiacenze cimitero), all’ex Porta del Parco di fronte al museo Deledda (dove staccano il biglietto centinaia di visitatori ogni giorno), ex Casa Fadda, che cade a pezzi senza essere mai stata utilizzata, Casa Ciusa e la Casa dei contrafforti, in piazza San Carlo, la Casa del senatore Chironi, in piazza Su Connottu, oltre a un’altra decina di stabili ormai depennati dall’attenzione dell’Amministrazione comunale.

Che fare? Intanto non vogliamo restare indifferenti all’appello dell’ex sindaco Annico Pau e auspichiamo che altre associazioni e altre sensibilità si mobilitino per pretendere la protezione della Casa natale di Sebastiano Satta e, aggiungiamo, investiamo un po dei 70 mila euro x restituire decoro anche al monumento degradato in cima al colle di Sant’Onofrio'”.

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