Bosa. No alle pale eoliche offshore ma ci sarà ancora da discutere

Sonia

Bosa. No alle pale eoliche offshore ma ci sarà ancora da discutere

giovedì 21 Luglio 2022 - 10:47
Bosa.  No alle pale eoliche offshore ma ci sarà ancora  da discutere

Uno scorcio del mare di Bosa (f.Pg.Vacca)

Dopo un primo parere di carattere più che altro interlocutorio il Sindaco di Bosa , Piero Casula, ha preso una posizione decisamente contraria alla proposta della compagnia spagnola Acciona per la realizzazione di una centrale eolica offshore, nel tratto di mare tra la costa di Oristano e Alghero, con la collocazione di 32 pale eoliche, ad una distanza di circa 40 chilometri dalla riva, per una potenza complessiva di 480 MW.

A tale proposito ha redatto un documento che verrà sottoposto all’approvazione dei capogruppo. Sulla falsa riga dell’Opposizione votata nel Consiglio Regionale il documento sottolinea come, in primo luogo, vada valutato l’impatto ambientale e paesaggistico. Il documento specifica ancora che non è noto il numero di richieste al demanio di questo tipo di impianti che, ad oggi ammonterebbero a 13, ma pare se ne debbano aggiungere altri 5 o 6 e afferma che non esiste un piano della governance del tratto di mare interessato che ne stabilisca il numero massimo.

Il documento ribadisce anche  l’inclinazione turistica dell’intera Sardegna nonché l’imminente attuazione da parte della Regione del piano della portualità turistica e chiede, infine  questa volta al Governo, una moratoria per l’installazione dei parchi eolici nelle acque territoriali.

La questione è destinata a durare a lungo ed a suscitare molti dibattiti. La richieste di collocazione di centrali eoliche offshore sta avvenendo anche in Sicilia e Puglia che, insieme alla Sardegna, sono considerate le regioni italiane più ventose, la Sardegna in primis. Le proteste sono uguali. La nostra isola è già interessata dalle richieste di molte altre centrali eoliche, a terra, oltre le molte altre esistenti. Generalmente le associazioni naturalistiche come Lega Ambiente, WWF e altre, vedono nelle centrali eoliche offshore la via per la transizione verde dell’energia. Oltretutto una collocazione fuori dalle acque territoriali, nella cosi detta zona contigua, di pertinenza dello Stato, a causa della curvatura terrestre non sono visibili dalla costa se non da grandi altezze. Diverso è il discorso sull’impatto a terra delle derivazioni degli impianti per cui è scontato il parere delle amministrazioni locali.

Pier Gavino Vacca

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