Draghi firma il Dcpm energia per la Sardegna

Sonia

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Draghi firma il Dcpm energia per la Sardegna

venerdì 01 Aprile 2022 - 12:54
Draghi firma il Dcpm energia per la Sardegna

Mario Draghi fonte Italpress

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato ieri il Dcpm energia per la Sardegna. Il testo ora definitivo aveva già incassato il via libera dei ministri dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, delle Infrastrutture Enrico Giovannini e della Trasnsizione ecologica Roberto Cingolani. Il provvedimento è stato adottato in attuazione della legge semplificazioni, completando così il suo percorso politico-amministrativo: in queste ore.

In particolare, sul piano del sistema dell’elettricità, è prevista l’estensione della rete di trasmissione elettrica nazionale attraverso la realizzazione del cavo Sardegna-Sicilia che fa parte del Tyrrhenian Link, con una potenza programmata di 550 megawatt. Per quanto riguarda la fornitura di gas metano, la rete nazionale sarà estesa alla Sardegna, anche a fini tariffari, attraverso un collegamento virtuale che comprende un insieme di infrastrutture: una nave Fsru fissa nel porto di Portovesme con capacità di stoccaggio adeguata a servire il sud industriale e il bacino della Città metropolitana di Cagliari, un’altra nave Fsru a Porto Torres con capacità adatta a servire il nord industriale e il bacino della Città metropolitana di Sassari, un impianto di rigassificazione nell’area portuale di Oristano che servirà le zone limitrofe. Il gas arriverà in Sardegna grazie a navi “spola” che partiranno dai terminali di Panigaglia e Olt e serviranno Portovesme, Porto Torres e Oristano. Il Dcpm fa riferimento anche alle energie rinnovabili, ma parla genericamente di “realizzazione di generazione a fonte rinnovabile e di adeguate risorse di accumulo dell’energia”, senza definire la potenza. Agli esponenti del governo, nelle scorse settimane, erano arrivati pressanti e pubblici inviti a non firmare e a “riaprire la discussione” sul testo del decreto. Era stato lo stesso governatore Christian Solinas a prendere carta e penna e a scrivere in particolare a Giorgetti, suo alleato di partito leghista, chiedendo di ritardare la firma perché quel testo non avrebbe fornito “elementi certi sui tempi di realizzazione delle opere, non definisce le quantità di gas che ci serve, ignora quasi tutta la provincia di Nuoro, non permette tariffe in linea con quelle nazionali, lascia ad altri le scelte sull’eventuale rigassificatore di Cagliari”. Non sola la Regione: da altre parti – un fronte variegato e composito di oppositori – si erano levate critiche al provvedimento tra chi lo riteneva troppo invasivo e ordinativo e chi al contrario lo giudicava poco efficace. Sul fronte del sì si erano invece schierati con convinzione Confindustria e sindacati, entrambi in pressing per accelerare la metanazzione della Sardegna, volano per la ripresa economica dell’Isola. .

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