Onofrio Dettori, Giovanni Paba, Giovanni Manca, Francesco Maxia, Salvatore Serra e Saverio Simoncini. Sono sei cittadini nati nel Nuorese e deportati ed internati nei lager nazisti o destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.
Oggi alle 11.00 nella sala consiliare del Comune di Nuoro, il sindaco Andrea Soddu assieme al Prefetto Luca Rotondi e i sindaci di Aritzo e Lodè (dove vissero le vittime) hanno insignito i parenti degli internati con le medaglie d’onore conferite dalla Presidenza del Consiglio.
«In tutto il mondo si celebra il Giorno della Memoria, dedicato alla riflessione e al ricordo di quanto accadde tanti anni fa in un’Europa teatro di guerra e senza democrazia, in cui governi autoritari e senza umanità agivano in maniera spietata sulle vite di milioni di persone. Si ricorda la tragedia della Shoah che ha colpito il popolo ebraico e tante altre minoranze, milioni di persone prima discriminate e successivamente deportate nei campi di concentramento, dove venivano private della loro dignità di esseri umani e della loro vita attraverso atroci strumenti di tortura». Ha detto Soddu: «Ricordare una delle più brutte pagine della nostra storia è un dovere, affinché queste cose non accadano mai più, affinché nessuna persona sulla terra possa sentirsi umiliata e vessata».
«È necessario impegnarci ancora oggi perché nel mondo ci sono ancora tante, troppe Shoah e venti di guerra che continuano a soffiare a ogni latitudine, portando tanta gente disperata lungo le nostre frontiere alla ricerca di un futuro migliore. Come istituzione abbiamo il dovere, che è anche un privilegio, di promuovere quotidianamente la cultura dell’accoglienza e della tolleranza. Ogni nostra azione deve essere orientata in questa direzione affinché il sacrificio di tante persone non sia stato vano e possiamo davvero costruire un mondo migliore per le future generazioni» ha concluso il sindaco.